Dalla Terra alla Luna/Capitolo I: differenze tra le versioni

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- Come! esclamò J. T. Maston con voce sonora, gli ultimi anni della nostra esistenza non li impiegheremo al perfezionamento delle armi da fuoco! Non si offrirà una nuova occasione di provare la lunghezza de' nostri tiri! Il lampo de' nostri cannoni non ci schiarirà più! Non sorgerà una difficoltà internazionale che ci permetta di dichiarara la guerra a qualche potenza transatlantica! I francesi non coleranno a fondo uno solo de' nostri ''steamers'', e gli inglesi non appiccheranno, ad onta del diritto delle genti, tre o quattro nostri connazionali.
 
- No, Maston, rispose il colonnello Blomsberry, non avremo questa felicità! No. Non ne nascerà neppure uno di questi incidenti, e, se anche nascesse, non ne profitteremo! La suscettibilità americana si affievolisce di giorno in giorno, e noi faremo ritorno alla connocchia.
 
- Sì, ci umiliamo! aggiunse Bilsby.
 
- E ci si umilia! Replicò Tom Hunter.
 
- Tutto è vero pur troppo, rispose J. T. Maston con nuova veemenza. Ci sono nell'aria mille ragioni di battersi e nol si fa! Si tengono da conto braccia e gambe, e questo a beneficio d'uomini che non sanno trarne profitto! Sentite, senza cercare tanto lontano, un motivo di guerra: l'America del Nord non ha appartenuto un tempo agli Inglesi?
 
- Senza dubbio, rispose Tom Hunter stuzzicando il fuoco rabbiosamente coll'estremità della sua gruccia.
 
- Ebbene! riprese J. T. Maston, perchè dunque l'Inghilterra, a sua volta, non apparterrebbe agli Americani?
 
- Sarebbe pura giustizia, rispose il colonnello Blomsberry.
 
- Andate a farne proposta al presidente degli Stati Uniti, esclamò J. T. Maston, e vedrete come vi riceverà!
 
- Ci riceverà male, mormorò Bilsby fra i quattro denti che aveva salvati dalla battaglia.
 
- Affè mia, esclamò J. T. Maston, alle prossime elezioni non avrà certo da contare sul mio voto!
 
- Nè sui nostri, risposero all'unisono que' bellicosi invalidi.