Dalla Terra alla Luna/Capitolo I: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 25:
 
Ma quando un americano ha un'idea fa ricerca di un secondo americano che la divida. Sono tre, eleggono un presidente e due segretarî. Se quattro, nominano un archivista e l'ufficio funziona. Se cinque, si convocano in assemblea generale ed il club è costituito. Così accadde a Baltimora. Il primo che inventò un nuovo cannone si associò col primo che lo fuse ed il primo che lo forò. Tale fu il nocciolo del Gun-Club<ref>Letteralmente: "Club-cannone".</ref>. Un mese dopo la formazione, esso contava mille e ottocento trentatre membri effettivi e trentamila e cinquecento settantacinque membri corrispondenti.
 
Una condizione ''sine qua non'' era imposta a chiunque voleva entrare nella società, la condizione cioè di aver immaginato o, quanto meno, perfezionato un cannone; in mancanza di cannone, un'arma da fuoco qualunque. Ma, per dir tutto, gl'inventori di revolvers a quindici colpi, di carabine a ripetizione o di sciabole-revolver non erano in molta fama. In qualsiasi circostanza gli artiglieri riportavano il primato.
 
- La stima che ottengono, disse un giorno uno de' più dotti oratore del Gun-Club, è proporzionata «alle masse» del loro cannone, e «in ragione diretta del quadrato delle distanze» raggiunte dai loro proiettili!
 
Insomma, era la legge di Newton sulla gravitazione universale trasportata nell'ordine morale.
 
Fondato il Gun-Club, di leggieri di può figurarsi ciò che in questo genere producesse il genio inventivo degli americani. Gli attrezzi di guerra presero proporzioni gigantesche, ed i proiettili andarono al di là dai limiti permessi a tagliare in due gl'inoffensivi passeggeri. Tutte queste invenzioni lasciaronsi indietro i timidi istrumenti dell'artiglieria europea. Si giudichi dalle tre seguenti.
 
Una volta «ne' bei tempi» una palla da trentasei, alla distanza di trecento piedi, attraversava trentasei cavalli, presi di fianco, e sessantotto uomini. Era l'infanzia dell'arte. Da quei giorni i proiettili hanno percorso molta strada. Il cannone Rodman, che lanciava a sette miglia una palla del peso di mezza tonnellata, avrebbe facilmente abbattuto centocinquanta cavalli e trecento uomini. Si trattò anzi al Gun-Club di farne una prova solenne. Ma se i cavalli acconsentirono a tentare la prova, sventuratamente gli uomini non ebbero tale condiscendenza.