Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/367: differenze tra le versioni

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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|1032}}--><noinclude>lunque </noinclude>altra lingua antica, dove lo scritto differisse notabilmente dal parlato. Ma serve specialmente per l’italiano, ch’é la lingua volgare di quello stesso paese a cui fu naturale il latino.
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Qual lingua avrà parlato l’Italia ne’ secoli bassi? forse il latino scritto? Chi può credere quest’assurdità che i secoli barbari parlassero meglio de’ civili? Forse le lingue de’ popoli settentrionali, suoi conquistatori? 1. È noto e costante da testimonianze e osservazioni di fatto che questi popoli in luogo d’introdurre la loro lingua fra i conquistati, imparavano anzi e adoperavano quella di costoro. Vedi Andrès, t. II, p. 330.
Qual lingua avrà parlato l’Italia ne’ secoli bassi? forse il latino scritto? Chi può credere quest’assurdità che i secoli barbari parlassero meglio de’ civili? Forse le lingue de’ popoli settentrionali, suoi conquistatori? 1. È noto e costante da testimonianze e osservazioni di fatto che questi popoli in luogo d’introdurre la loro lingua fra i conquistati, imparavano anzi e adoperavano quella di costoro. Vedi Andrès, t. II, p. 330. 2. Di parole settentrionali ognuno sa quanto poche ne rimangano nell’italiano, e cosí pure nel francese e nello spagnuolo, e come il corpo, la sostanza, il grosso, il fondo principale e capitale di queste lingue, e massime dell’italiano, derivi dal latino, e sia latino.

2. Di parole settentrionali ognuno sa quanto poche ne rimangano nell’italiano, e cosí pure nel francese e nello spagnuolo, e come il corpo, la sostanza, il grosso, il fondo principale e capitale di queste lingue, e massime dell’italiano, derivi dal latino, e sia latino.


Dunque l’Italia ne’ secoli bassi parlò certamente il latino. Latino corrotto, ma latino. Qual latino dunque? Lo scritto no: dunque il volgare, cioè la sua lingua di prima, il suo volgare di prima. Giacché la sua lingua, il suo volgare di prima, non era il latino <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|1033}} scritto, né poteva essere, ma il latino volgare. Anche questo volgare si sarà parlato corrottamente, ma la sostanza, il grosso ec. della lingua allora parlata, doveva esser quello di detto volgare, da che oggi il grosso dell’italiano è derivato dal latino, ed è latino.
Dunque l’Italia ne’ secoli bassi parlò certamente il latino. Latino corrotto, ma latino. Qual latino dunque? Lo scritto no: dunque il volgare, cioè la sua lingua di prima, il suo volgare di prima. Giacché la sua lingua, il suo volgare di prima, non era il latino <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|1033}} scritto, né poteva essere, ma il latino volgare. Anche questo volgare si sarà parlato corrottamente, ma la sostanza, il grosso ec. della lingua allora parlata, doveva esser quello di detto volgare, da che oggi il grosso dell’italiano è derivato dal latino, ed è latino.