Pagina:Zibaldone di pensieri VI.djvu/417: differenze tra le versioni

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<noinclude>tafora </noinclude>trasportò il significato a ''derisione'' ec. quasi dicesse, come diciamo noi, occhiolino ec. onde σιλλαίνειν sarebbe quasi ''far l’occhiolino'', in senso però di deridere ec. La metafora è naturale, perché il riso generalmente, ma in ispezieltà la derisione risiede e si esprime cogli occhi principalmente e molte volte con essi unicamente (22 febbraio 1824. Domenica di Sessagesima).
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|4035}}--><noinclude>tafora </noinclude>trasportò il significato a ''derisione'' ec. quasi dicesse, come diciamo noi, occhiolino ec. onde σιλλαίνειν sarebbe quasi ''far l’occhiolino'', in senso però di deridere ec. La metafora è naturale, perché il riso generalmente, ma in ispezieltà la derisione risiede e si esprime cogli occhi principalmente e molte volte con essi unicamente (22 febbraio 1824. Domenica di Sessagesima).




{{ZbPensiero|4035/5}} Ἔξω τῶν ὤτων ''fuorché l’orecchie''. {{AutoreCitato|Luciano}} opp. 1687. p. 580. ad fin. t. I, Di quest’uso del greco ἒξω conforme all’italiano ''fuori, fuorchè, infuori'' ec. e al francese ''hors, hormis'' ec. e allo spagnuolo ''fuera, fuera de que ''(oltre di che) ec (anche in greco s’usa, mi pare, ἒξω o simil voce per oltre. Vedi lo Scap. e il {{AutoreCitato|Forcellini}} ec). dico altrove, se ben mi ricordo (22 feb. Domenica di Sessagesima. 1824). {{ZbPagina|4036}}
{{ZbPensiero|4035/5}} Ἔξω τῶν ὤτων ''fuorché l’orecchie''. {{AutoreCitato|Luciano}} opp. 1687. p. 580. ad fin. t. I, Di quest’uso del greco ἒξω conforme all’italiano ''fuori, fuorchè, infuori'' ec. e al francese ''hors, hormis'' ec. e allo spagnuolo ''fuera, fuera de que ''(oltre di che) ec (anche in greco s’usa, mi pare, ἒξω o simil voce per oltre. Vedi lo Scap. e il {{AutoreCitato|Forcellini}} ec). dico altrove, se ben mi ricordo (22 feb. Domenica di Sessagesima. 1824). <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|4036}}




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{{ZbPensiero|4036/10}} Al detto altrove di ''suppeditare'' aggiungi che nel D. Quij. par.2. c. 18. fine, io trovo ''supeditar'' per ''calpestare'' (28 feb. 1824).
{{ZbPensiero|4036/10}} Al detto altrove di ''suppeditare'' aggiungi che nel D. Quij. par.2. c. 18. fine, io trovo ''supeditar'' per ''calpestare'' (28 feb. 1824).<section end=2 />