Pagina:Zibaldone di pensieri V.djvu/415: differenze tra le versioni

Alebot (discussione | contributi)
m Edit by Alebot
Alebot (discussione | contributi)
m Edit by Alebot
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
<noinclude>tichi </noinclude>che pretendevano e aspiravano particolarmente al nome di scrittori, e massime di letterati. Si osservino sottilmente le opere d’{{AutoreCitato|Isocrate}}, di {{AutoreCitato|Senofonte}} e di tali altri cento. Tutte parole in sostanza {{ZbPagina|3473}} senza piú. Gli antichi letterati, se ben guardiamo, non si proponevano in conchiusione altro, che di dir bene, correttamente, cultamente e artifiziosamente, quello che tutti già sapevano e pensavano o facilissimamente avrebbero potuto e saputo pensare da se, ma pochi sapevano in quel modo significare. E non per altro in verità divenivano famosi che per questo (ancorché forse né gli altri né essi se ne avvedessero, o avessero avuta questa intenzione espressa e distinta e a se medesimi manifesta), quando ottenevano il detto effetto. E non parlo già qui de’ sofisti, i quali a differenza degli altri, avevano e professavano apertamente la detta intenzione e la facevano vedere; e questa si era l’unica diversità reale che passasse tra’ piú antichi sofisti e i classici, e il genere di scrittura di questi e di quelli. Gli uni affettavano di dir bene, e mostravano di affettarlo, gli altri dicevano bene per arte, ma non mostravano di proccurarlo e ricercarlo, come però facevano. Quanto allo stile, questi e quelli differivano notabilmente. Quanto a’ concetti, {{ZbPagina|3474}} alle sentenze, all’invenzione, alla condotta, all’ordine ec. non v’é divario alcuno. Si considerino attentamente i due predetti (nemici ambedue de’ Sofisti), e tutti quelli che fra gli antichi cercarono e ottennero fama di bene scrivere;<ref name="ftn122">{{AutoreCitato|Aristotele}} per esempio non la cercò, ne Teofrasto ec.</ref> e si vedrà che ne’ loro concetti ec. tutto è sofistico. Né anche bisognerà molta attenzione ad avvedersene. In {{AutoreCitato|Senofonte}}, particolare odiator de’ sofisti, tanto perseguitati dal suo maestro, (Vedi la fine del Cinegetico) e a lui per se stesso abbominevoli; in {{AutoreCitato|Senofonte}} cosí candido e semplice e naturale che par tutto l’opposto possibile del sofistico, in {{AutoreCitato|Senofonte}} il {{pt|sofi-|sofistico }}
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|3472}}--><noinclude>tichi </noinclude>che pretendevano e aspiravano particolarmente al nome di scrittori, e massime di letterati. Si osservino sottilmente le opere d’{{AutoreCitato|Isocrate}}, di {{AutoreCitato|Senofonte}} e di tali altri cento. Tutte parole in sostanza <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|3473}} senza piú. Gli antichi letterati, se ben guardiamo, non si proponevano in conchiusione altro, che di dir bene, correttamente, cultamente e artifiziosamente, quello che tutti già sapevano e pensavano o facilissimamente avrebbero potuto e saputo pensare da se, ma pochi sapevano in quel modo significare. E non per altro in verità divenivano famosi che per questo (ancorché forse né gli altri né essi se ne avvedessero, o avessero avuta questa intenzione espressa e distinta e a se medesimi manifesta), quando ottenevano il detto effetto. E non parlo già qui de’ sofisti, i quali a differenza degli altri, avevano e professavano apertamente la detta intenzione e la facevano vedere; e questa si era l’unica diversità reale che passasse tra’ piú antichi sofisti e i classici, e il genere di scrittura di questi e di quelli. Gli uni affettavano di dir bene, e mostravano di affettarlo, gli altri dicevano bene per arte, ma non mostravano di proccurarlo e ricercarlo, come però facevano. Quanto allo stile, questi e quelli differivano notabilmente. Quanto a’ concetti, <section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|3474}} alle sentenze, all’invenzione, alla condotta, all’ordine ec. non v’é divario alcuno. Si considerino attentamente i due predetti (nemici ambedue de’ Sofisti), e tutti quelli che fra gli antichi cercarono e ottennero fama di bene scrivere;<ref name="ftn122">{{AutoreCitato|Aristotele}} per esempio non la cercò, ne Teofrasto ec.</ref> e si vedrà che ne’ loro concetti ec. tutto è sofistico. Né anche bisognerà molta attenzione ad avvedersene. In {{AutoreCitato|Senofonte}}, particolare odiator de’ sofisti, tanto perseguitati dal suo maestro, (Vedi la fine del Cinegetico) e a lui per se stesso abbominevoli; in {{AutoreCitato|Senofonte}} cosí candido e semplice e naturale che par tutto l’opposto possibile del sofistico, in {{AutoreCitato|Senofonte}} il {{pt|sofi-|sofistico }}<section end=3 />