Pagina:Zibaldone di pensieri V.djvu/21: differenze tra le versioni

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<noinclude>stinto </noinclude>dal continuativo, e formato col raddoppiamento della ''it'', cioè ''ititare'', il che fu schivato da’ latini in tutti gli altri verbi dove sarebbe potuto accadere, come ho detto altrove. Onde questi verbi non ebbero se non un solo o continuativo o frequentativo o l’uno e l’altro insieme, desinente nel semplice ''ito''. Vero è che il verbo ''ititare'' non ha nel Forcellini che un solo esempio, e secondo me, poco sicuro (26 giugno 1823).
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|2820}}--><noinclude>stinto </noinclude>dal continuativo, e formato col raddoppiamento della ''it'', cioè ''ititare'', il che fu schivato da’ latini in tutti gli altri verbi dove sarebbe potuto accadere, come ho detto altrove. Onde questi verbi non ebbero se non un solo o continuativo o frequentativo o l’uno e l’altro insieme, desinente nel semplice ''ito''. Vero è che il verbo ''ititare'' non ha nel Forcellini che un solo esempio, e secondo me, poco sicuro (26 giugno 1823).




{{ZbPensiero|2820/2}} Alcuni continuativi o frequentativi composti, sono fatti dal continuativo semplice, a dirittura, senza che il verbo padre del continuativo abbia i composti corrispondenti. Di ciò mi pare d’aver detto altrove. Veggasi la p. 3619. p.e. ''recito'' e ''suscito'' sono continuativi composti di ''cito'' il qual è continuativo di ''cieo'' che non ha né ''recieo'' né ''suscieo'' né i participii ''recitus'' né ''suscitus''. Dico di ''cieo'', {{ZbPagina|2821}} non di ''cio'', che ha pur lo stesso significato, ma il suo participio è ''citus'', e di ''cieo citus'', onde ''citare'', e quindi ''excitare, incitare, concitare'' ec. che hanno la sillaba ''ci'' breve, vengono tutti da ''cieo''. Da ''cio'' o vogliamo dire da ''excio'', verrebbe il verbo ''excito'' appresso Stazio, se fosse genuino, e sincero. Vedi Forcellini (26 giugno 1823).
{{ZbPensiero|2820/2}} Alcuni continuativi o frequentativi composti, sono fatti dal continuativo semplice, a dirittura, senza che il verbo padre del continuativo abbia i composti corrispondenti. Di ciò mi pare d’aver detto altrove. Veggasi la p. 3619. p.e. ''recito'' e ''suscito'' sono continuativi composti di ''cito'' il qual è continuativo di ''cieo'' che non ha né ''recieo'' né ''suscieo'' né i participii ''recitus'' né ''suscitus''. Dico di ''cieo'', <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|2821}} non di ''cio'', che ha pur lo stesso significato, ma il suo participio è ''citus'', e di ''cieo citus'', onde ''citare'', e quindi ''excitare, incitare, concitare'' ec. che hanno la sillaba ''ci'' breve, vengono tutti da ''cieo''. Da ''cio'' o vogliamo dire da ''excio'', verrebbe il verbo ''excito'' appresso Stazio, se fosse genuino, e sincero. Vedi Forcellini (26 giugno 1823).




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{{ZbPensiero|2821/2}} Verbi in ''tare'' i quali sono continuativi, benché paiano tutt’altro, e non apparisca a prima vista questa loro qualità. ''Confutare, refutare'' ec. sono continuativi, o composti da ''futare'', o derivati da ''confundere'' ec. E ''futare'' viene dal participio di ''fundere'', il
{{ZbPensiero|2821/2}} Verbi in ''tare'' i quali sono continuativi, benché paiano tutt’altro, e non apparisca a prima vista questa loro qualità. ''Confutare, refutare'' ec. sono continuativi, o composti da ''futare'', o derivati da ''confundere'' ec. E ''futare'' viene dal participio di ''fundere'', il<section end=2 />