Pagina:Zibaldone di pensieri III.djvu/235: differenze tra le versioni

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<noinclude>che </noinclude>vedere negli effetti della {{ZbPagina|1541}} lettura. Un uomo diviene eloquente a forza di legger libri eloquenti; inventivo, originale, pensatore, matematico, ragionatore, poeta, a forza ec. Sviluppate questo pensiero, applicandovi l’esempio mio, e distinguendolo secondo i gradi di adattabilità, e formabilità naturale o acquisita degl’individui. Quei romanzieri la cui fecondità ec. d’invenzione ci fa stupire, hanno per lo piú letto gran quantità di romanzi, racconti ec. e quindi la loro immaginazione ha acquistata una facoltà che qualunque ingegno, in parità di circostanze esteriori e indipendenti dalla sua natura, sarebbe capace di acquistare, in grado per lo meno somigliante (21. Agos. 1821).
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|1540}}--><noinclude>che </noinclude>vedere negli effetti della <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|1541}} lettura. Un uomo diviene eloquente a forza di legger libri eloquenti; inventivo, originale, pensatore, matematico, ragionatore, poeta, a forza ec. Sviluppate questo pensiero, applicandovi l’esempio mio, e distinguendolo secondo i gradi di adattabilità, e formabilità naturale o acquisita degl’individui. Quei romanzieri la cui fecondità ec. d’invenzione ci fa stupire, hanno per lo piú letto gran quantità di romanzi, racconti ec. e quindi la loro immaginazione ha acquistata una facoltà che qualunque ingegno, in parità di circostanze esteriori e indipendenti dalla sua natura, sarebbe capace di acquistare, in grado per lo meno somigliante (21. Agos. 1821).




{{ZbPensiero|1541/1}} Lo stesso dico degli altri studi indipendenti dalla lettura. Ed è tanto vero che le dette facoltà vengono dall’assuefazione, ch’elle si acquistano, e si perdono coll’interruzione dell’esercizio, e tale che poco fa era dispostissimo a ragionare, oggi non lo è piú. E s’egli da’ ragionatori, passa agli scrittori d’immaginazione, la sua mente, mutato abito, {{ZbPagina|1542}} acquista una facoltà d’immaginare ec. ec. ec. Cosí m’é accaduto mille volte. Bensí, com’é naturale, questi abiti si possono (mediante sempre l’assuefazione) confermare in modo che anche interrotto l’esercizio, non si perdano, benché s’indeboliscano; o si possano presto ripigliare ec. ec. ec. Questo effetto è generale in tutte le assuefazioni (21. Agos. 1821).
{{ZbPensiero|1541/1}} Lo stesso dico degli altri studi indipendenti dalla lettura. Ed è tanto vero che le dette facoltà vengono dall’assuefazione, ch’elle si acquistano, e si perdono coll’interruzione dell’esercizio, e tale che poco fa era dispostissimo a ragionare, oggi non lo è piú. E s’egli da’ ragionatori, passa agli scrittori d’immaginazione, la sua mente, mutato abito, <section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|1542}} acquista una facoltà d’immaginare ec. ec. ec. Cosí m’é accaduto mille volte. Bensí, com’é naturale, questi abiti si possono (mediante sempre l’assuefazione) confermare in modo che anche interrotto l’esercizio, non si perdano, benché s’indeboliscano; o si possano presto ripigliare ec. ec. ec. Questo effetto è generale in tutte le assuefazioni (21. Agos. 1821).




{{ZbPensiero|1542/1}} Un altr’abito bisogna ancora contrarre e massimamente nella fanciullezza. Quello cioè di applicare le dette assuefazioni alla pratica, quello di metterle a frutto, e di farle servire all’esecuzione di cose proprie. p.e. molti vi sono, che hanno squisito giudizio, moltissima lettura, cognizione ec. Non manca loro altro che il detto abito per essere insigni scrittori: ma stante questa mancanza, metteteli a scrivere, essi
{{ZbPensiero|1542/1}} Un altr’abito bisogna ancora contrarre e massimamente nella fanciullezza. Quello cioè di applicare le dette assuefazioni alla pratica, quello di metterle a frutto, e di farle servire all’esecuzione di cose proprie. p.e. molti vi sono, che hanno squisito giudizio, moltissima lettura, cognizione ec. Non manca loro altro che il detto abito per essere insigni scrittori: ma stante questa mancanza, metteteli a scrivere, essi<section end=3 />