Pagina:Zibaldone di pensieri I.djvu/116: differenze tra le versioni

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<section begin=1 />la rendi e non guardi, prima se quell’autore che traduci è il solo che l’abbia usata; secondo se è il primo; perché potrebbe anche dopo lui esser passata in uso e nondimeno non essere stato meno ardito né nuovo né esprimente il suo primo usarla. Ecco un esempio. {{AutoreCitato|Luciano di Samosata|Luciano}} ne’ ''{{TestoCitato|Dialoghi dei morti|Dialoghi de' morti}}; [[Dialoghi_dei_morti/16|Ercole e Diogene]]''; usa la parola ἄντανδρον. Cerca ne’ Lessici: spiegano: ''succedaneus'' ec. ma se tu volti: ''sostituto'', o che so io, non arrivi per niente all’efficacia burlesca e satirica di quella nuova parola di Luciano che vuol dire: ''contrappersona'', e colla sua novità ha una vaghezza e una forza particolare specialmente di deridere (N.B. bene, io non so se questa voce di {{AutoreCitato|Luciano di Samosata|Luciano}} sia di lui solo: la trovo ne’ Dizionari senza esempio, onde potrebbe anche esser propria della lingua: e bisogna cercare migliori dizionari che io per ora non ho; perché cadrebbe a terra quest’esempio, per altro sufficiente a dare ad intendere, vero o no che sia, la mia proposizione e osservazione.) Quello che io ho detto delle parole va inteso anche dei modi frasi, ec. ec. ec.<section end=1 />
la rendi e non guardi, prima se quell’autore che traduci è il solo che l’abbia usata; secondo se è il primo; perché potrebbe anche dopo lui esser passata in uso e nondimeno non essere stato meno ardito né nuovo né esprimente il suo primo usarla. Ecco un esempio. {{AutoreCitato|Luciano di Samosata|Luciano}} ne’ ''{{TestoCitato|Dialoghi dei morti|Dialoghi de' morti}}; [[Dialoghi_dei_morti/16|Ercole e Diogene]]''; usa la parola ἄντανδρον. Cerca ne’ Lessici: spiegano: ''succedaneus'' ec. ma se tu volti: ''sostituto'', o che so io, non arrivi per niente all’efficacia burlesca e satirica di quella nuova parola di Luciano che vuol dire: ''contrappersona'', e colla sua novità ha una vaghezza e una forza particolare specialmente di deridere (N.B. bene, io non so se questa voce di {{AutoreCitato|Luciano di Samosata|Luciano}} sia di lui solo: la trovo ne’ Dizionari senza esempio, onde potrebbe anche esser propria della lingua: e bisogna cercare migliori dizionari che io per ora non ho; perché cadrebbe a terra quest’esempio, per altro sufficiente a dare ad intendere, vero o no che sia, la mia proposizione e osservazione.) Quello che io ho detto delle parole va inteso anche dei modi frasi, ec. ec. ec.




<section begin=2 />{{ZbPagina|13}}{{ZbPensiero|13/1}}Non credo che siano molto da ascoltare quelli che credono che certi passi sublimi della Bibbia avanzino ogni altro passo sublime di qualsivoglia autore; e lo provano colla grandezza materiale dell’imagine; p.e., dicono, il misurare le acque colla mano e pesare i cieli colla palma, (''Is''., 40,<small>12</small>) è ben piú che scagliar la folgore dall’alto di Ato e di Rodope e riempier di spavento i cuori de’ mortali, crollar l’Olimpo coll’accennar del capo, ec. ec. Senza dubbio non si può dir niente di Dio che non sia infinitamente al di sotto del vero, e però la Bibbia (e la Bibbia molto meno che qualunque altro) non dice mai cosa che appetto al vero non sia strapiccolissima, e pure io ardirò di affermare che quelle tali espressioni della Bibbia, nella poesia umana sono esagerazioni, e che in essa poesia vale assolutamente piú in rigore di pregio poetico,<section end=2 />
{{ZbPagina|13}}{{ZbPensiero|13/1}}Non credo che siano molto da ascoltare quelli che credono che certi passi sublimi della Bibbia avanzino ogni altro passo sublime di qualsivoglia autore; e lo provano colla grandezza materiale dell’imagine; p.e., dicono, il misurare le acque colla mano e pesare i cieli colla palma, (''Is''., 40,<small>12</small>) è ben piú che scagliar la folgore dall’alto di Ato e di Rodope e riempier di spavento i cuori de’ mortali, crollar l’Olimpo coll’accennar del capo, ec. ec. Senza dubbio non si può dir niente di Dio che non sia infinitamente al di sotto del vero, e però la Bibbia (e la Bibbia molto meno che qualunque altro) non dice mai cosa che appetto al vero non sia strapiccolissima, e pure io ardirò di affermare che quelle tali espressioni della Bibbia, nella poesia umana sono esagerazioni, e che in essa poesia vale assolutamente piú in rigore di pregio poetico,