Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/298: differenze tra le versioni

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{{ZbPensiero|943/2}} Alla p. 923. marg. Un tal popolo dev’essere insomma necessariamente stazionario. E qual popolo infatti è piú maravigliosamente stazionario del Chinese, (Vedi qui dietro p. 942. princip). nel quale abbiamo osservato una somigliante costituzione? Sir George (Giorgio) Staunton, Segretario d’Ambasciata nella missione di Lord Macartney presso l’Imperatore della China, nella introduzione alla sua versione inglese del Codice penale dei Chinesi, nota in questa nazione, come <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|944}} fra le cause di ''certi ragguardevoli vantaggi morali e politici'' posseduti, secondo lui, da essa nazione, ''vantaggi che non possono,'' secondo lui, ''essere agguagliati con esattezza in alcuna società Europea'', nota, dico, ''la quasi totale mancanza di dritti e privilegi feudali; la equabile distribuzione della proprietà fondiaria''; e {{sc|la naturale incapacited avversione e del popolo e del governo ad essere sedotti da mire d’ambizione, e da desio d’estere conquiste}}. Edinburgh Review loco citato qui dietro (pag. 942. principio). p. 295. Lo stesso Edinburgh Review nella continuazione dello stesso<section end=2 />
{{ZbPensiero|943/2}} Alla p. 923. marg. Un tal popolo dev’essere insomma necessariamente stazionario. E qual popolo infatti è piú maravigliosamente stazionario del Chinese, (Vedi qui dietro p. 942. princip). nel quale abbiamo osservato una somigliante costituzione? Sir George (Giorgio) Staunton, Segretario d’Ambasciata nella missione di Lord Macartney presso l’Imperatore della China, nella introduzione alla sua versione inglese del Codice penale dei Chinesi, nota in questa nazione, come <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|944}} fra le cause di ''certi ragguardevoli vantaggi morali e politici'' posseduti, secondo lui, da essa nazione, ''vantaggi che non possono,'' secondo lui, ''essere agguagliati con esattezza in alcuna società Europea'', nota, dico, ''la quasi totale mancanza di dritti e privilegi feudali; la equabile distribuzione della proprietà fondiaria''; e {{sc|la naturale incapacità ed avversione e del popolo e del governo ad essere sedotti da mire d’ambizione, e da desio d’estere conquiste}}. Edinburgh Review loco citato qui dietro (pag. 942. principio). p. 295. Lo stesso Edinburgh Review nella continuazione dello stesso<section end=2 />