Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/497: differenze tra le versioni

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esempio, l’uomo stabilí prima un segno per esprimere colui che la faceva, e che era materiale e visibile, (come il ''re'', cioè quegli che comanda) di quello che arrivasse a fissare e determinare con un segno l’idea metafisica di ciò che questi faceva. Perché questa idea benché seconda nell’ordine, fu la prima idea ch’egli concepisse ''chiaramente'', in modo da poterla determinare e circoscrivere con un segno. Cosí che ella è anteriore come idea chiara, benché posteriore come idea semplicemente. E quello che bisogna cercare in riguardo alle lingue è l’ordine e la successione non delle idee assolutamente ma delle idee chiare che l’uomo ha concepite, giacché queste sole egli ha potuto e può significare. Vedi Sulzer p. 53. Ma bisogna perdonare ai gramatici se finora non sono stati ideologi; bensí non bisogna che il filologo illuminato dalla filosofia, si lasci imporre dalla loro opinione in quelle cose che ripugnano all’analisi e alla scienza dell’umano intelletto (22 giugno 1821).
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|1205}}-->esempio, l’uomo stabilí prima un segno per esprimere colui che la faceva, e che era materiale e visibile, (come il ''re'', cioè quegli che comanda) di quello che arrivasse a fissare e determinare con un segno l’idea metafisica di ciò che questi faceva. Perché questa idea benché seconda nell’ordine, fu la prima idea ch’egli concepisse ''chiaramente'', in modo da poterla determinare e circoscrivere con un segno. Cosí che ella è anteriore come idea chiara, benché posteriore come idea semplicemente. E quello che bisogna cercare in riguardo alle lingue è l’ordine e la successione non delle idee assolutamente ma delle idee chiare che l’uomo ha concepite, giacché queste sole egli ha potuto e può significare. Vedi Sulzer p. 53. Ma bisogna perdonare ai gramatici se finora non sono stati ideologi; bensí non bisogna che il filologo illuminato dalla filosofia, si lasci imporre dalla loro opinione in quelle cose che ripugnano all’analisi e alla scienza dell’umano intelletto (22 giugno 1821).




{{ZbPensiero|1205/1}} Alla p. 1201. Ho già detto altrove di una donna sterile che bastonava una cavalla pregna dicendo, {{ZbPagina|1206}} ''Tu gravida, e io no?'' Io credo che un padre storpio difficilmente possa vedere con compiacenza i suoi figli sani, e non provare un certo stimolo a odiarli, o una difficoltà ad amarli, che facilmente si convertirà in odio, e riceverà poi scioccamente il nome di antipatia, quasi fosse una passione innata, e senza causa morale. Del che si potrebbero portare infinite prove di fatto, come dell’odio delle madri brutte verso le figlie belle, e delle persecuzioni che bene spesso fanno per tal cagione a giovani innocentissime, senza che né queste né esse medesime vedano bene il perchè. Cosí de’ padri di poco ingegno o in qualunque modo sfortunati, verso i figli di molto ingegno, o in qualunque modo avvantaggiati su di loro. Cosí (e questa è cosa generalissima) de’ vecchi verso i giovani (siano anche
{{ZbPensiero|1205/1}} Alla p. 1201. Ho già detto altrove di una donna sterile che bastonava una cavalla pregna dicendo, <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|1206}} ''Tu gravida, e io no?'' Io credo che un padre storpio difficilmente possa vedere con compiacenza i suoi figli sani, e non provare un certo stimolo a odiarli, o una difficoltà ad amarli, che facilmente si convertirà in odio, e riceverà poi scioccamente il nome di antipatia, quasi fosse una passione innata, e senza causa morale. Del che si potrebbero portare infinite prove di fatto, come dell’odio delle madri brutte verso le figlie belle, e delle persecuzioni che bene spesso fanno per tal cagione a giovani innocentissime, senza che né queste né esse medesime vedano bene il perchè. Cosí de’ padri di poco ingegno o in qualunque modo sfortunati, verso i figli di molto ingegno, o in qualunque modo avvantaggiati su di loro. Cosí (e questa è cosa generalissima) de’ vecchi verso i giovani (siano anche<section end=2 />