Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/495: differenze tra le versioni

Alebot (discussione | contributi)
m Wikipedia python library
 
Alebot (discussione | contributi)
m Edit by Alebot
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
di quella tal cosa o idea? Come arricchire la lingua, accrescere le significazioni di una stessa parola, stabilire l’uso e l’intelligenza comune di una metafora o traslato, dare alla lingua una tal facoltà di tale o tal formazione di voci o di modi che significhi regolarmente tale o tal altro genere di cose o idee? Come poi regolare ed uniformare e ridurre sotto leggi conformi in tutta la nazione la sintassi, le inflessioni dinotanti i diversi accidenti di una stessa parola, ec. ec.? Tutte queste cose sono impossibili {{ZbPagina|1203}} senza la scrittura, perché manca il mezzo di una convenzione universale, senza cui la lingua non è lingua ma suono. La viva voce di ciascheduno, poco ed a pochi si estende. Le scritture vanno per le mani di tutta la nazione, e durano anche dopo che quegli che le fece, non può piú parlare. Gl’individui di una nazione non possono convenir tutti fra loro di veruna cosa a uno a uno. Ed un individuo, ancorché di sommo ingegno, non può mettere in uso una parola, una frase, una regola di lingua, un significato, e renderne comune e stabilirne l’intelligenza colla sola sua voce, e favella (di cui tanto pochi e solo istantaneamente possono partecipare), se non lentissimamente e difficilissimamente. Ora le lingue le piú estese sono sempre nate dall’individuo, e vi fu sempre il primo che inventò e pronunziò quella parola, quella frase, quel significato ec. In qualunque modo si sieno formate le lingue primitive, e gli uomini abbiano cominciato ad intendersi ed esprimersi scambievolmente mediante gli organi della favella, certo è che questo non è avvenuto se non a pochissimo per volta, sinché una lingua non è stata applicata alla scrittura; perché la convenzione individuale di ciascheduno, non può essere se non lentissima e difficilissima. Di piú è certo che l’uso di tutte le lingue nel loro nascere fu ristretto {{ZbPagina|1204}} a una piccolissima società, dove la convenzione era meno difficile, perché fra un piccolo numero d’individui. Ma trattandosi di
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|1202}}-->di quella tal cosa o idea? Come arricchire la lingua, accrescere le significazioni di una stessa parola, stabilire l’uso e l’intelligenza comune di una metafora o traslato, dare alla lingua una tal facoltà di tale o tal formazione di voci o di modi che significhi regolarmente tale o tal altro genere di cose o idee? Come poi regolare ed uniformare e ridurre sotto leggi conformi in tutta la nazione la sintassi, le inflessioni dinotanti i diversi accidenti di una stessa parola, ec. ec.? Tutte queste cose sono impossibili <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|1203}} senza la scrittura, perché manca il mezzo di una convenzione universale, senza cui la lingua non è lingua ma suono. La viva voce di ciascheduno, poco ed a pochi si estende. Le scritture vanno per le mani di tutta la nazione, e durano anche dopo che quegli che le fece, non può piú parlare. Gl’individui di una nazione non possono convenir tutti fra loro di veruna cosa a uno a uno. Ed un individuo, ancorché di sommo ingegno, non può mettere in uso una parola, una frase, una regola di lingua, un significato, e renderne comune e stabilirne l’intelligenza colla sola sua voce, e favella (di cui tanto pochi e solo istantaneamente possono partecipare), se non lentissimamente e difficilissimamente. Ora le lingue le piú estese sono sempre nate dall’individuo, e vi fu sempre il primo che inventò e pronunziò quella parola, quella frase, quel significato ec. In qualunque modo si sieno formate le lingue primitive, e gli uomini abbiano cominciato ad intendersi ed esprimersi scambievolmente mediante gli organi della favella, certo è che questo non è avvenuto se non a pochissimo per volta, sinché una lingua non è stata applicata alla scrittura; perché la convenzione individuale di ciascheduno, non può essere se non lentissima e difficilissima. Di piú è certo che l’uso di tutte le lingue nel loro nascere fu ristretto <section end=2 /><section begin=3 />{{ZbPagina|1204}} a una piccolissima società, dove la convenzione era meno difficile, perché fra un piccolo numero d’individui. Ma trattandosi di<section end=3 />