Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/405: differenze tra le versioni

Alebot (discussione | contributi)
m Wikipedia python library
 
Alebot (discussione | contributi)
m Edit by Alebot
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
l’abuso della vittoria ec. erano virtú, cioè forza di amor patrio. Da ciò si vede quanto profondi filosofi e conoscitori della storia dell’uomo, sieno quelli che riprendono {{AutoreCitato|Omero}} d’aver fatto i suoi Eroi troppo spietati e accaniti col nemico vinto. Egli gli ha fatti grandissimi e virtuosissimi nel senso di quei tempi, dove il nemico della nazione era lo stesso, che oggi è per li Cristiani il Demonio, il peccato ec. Nondimeno {{AutoreCitato|Omero}} che pel suo gran genio ed anima sublime e poetica, concepiva anche in que’ suoi tempi antichissimi la bellezza della misericordia verso il nemico, della generosità verso il vinto ec. considerava però questo bello come figlio della sua immaginazione, e fece che Achille con grandissima difficoltà si piegasse ad usar misericordia a Priamo supplichevole nella sua tenda, e al corpo di Ettore. Difficoltà che a noi pare assurda (E quindi incidentemente inferite l’autenticità {{ZbPagina|1084}} di quell’Episodio, tanto controverso ec). Ma a lui, ed a’ suoi tempi pareva nobile, naturale e necessaria. E notate in questo proposito la differenza fra {{AutoreCitato|Omero}} e {{AutoreCitato|Virgilio}} (24 maggio 1821).
<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|1083}}-->l’abuso della vittoria ec. erano virtú, cioè forza di amor patrio. Da ciò si vede quanto profondi filosofi e conoscitori della storia dell’uomo, sieno quelli che riprendono {{AutoreCitato|Omero}} d’aver fatto i suoi Eroi troppo spietati e accaniti col nemico vinto. Egli gli ha fatti grandissimi e virtuosissimi nel senso di quei tempi, dove il nemico della nazione era lo stesso, che oggi è per li Cristiani il Demonio, il peccato ec. Nondimeno {{AutoreCitato|Omero}} che pel suo gran genio ed anima sublime e poetica, concepiva anche in que’ suoi tempi antichissimi la bellezza della misericordia verso il nemico, della generosità verso il vinto ec. considerava però questo bello come figlio della sua immaginazione, e fece che Achille con grandissima difficoltà si piegasse ad usar misericordia a Priamo supplichevole nella sua tenda, e al corpo di Ettore. Difficoltà che a noi pare assurda (E quindi incidentemente inferite l’autenticità <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|1084}} di quell’Episodio, tanto controverso ec). Ma a lui, ed a’ suoi tempi pareva nobile, naturale e necessaria. E notate in questo proposito la differenza fra {{AutoreCitato|Omero}} e {{AutoreCitato|Virgilio}} (24 maggio 1821).




{{ZbPensiero|1084/1}} Alla p. 1078. Riferite a questo (per altro effimero e debole e falso) risorgimento della civiltà, la mitigazione del dispotismo, e la intolleranza del medesimo piú propagata: il perfezionamento di quello che si chiama sentimentale, perfezionamento che data dalla rivoluzione: il risorgimento di certe idee cavalleresche, che come tali si mettevano in pieno ridicolo nel 700, e in parte del 600 (come nei romanzi di Marivaux ec).; al qual proposito è noto che il Mariana attribuisce al Don Chisciotte (che è quanto dire al ridicolo sparso sulle forti e vivaci e dolci illusioni) l’indebolimento del valore (e quindi della vita nazionale, e gli orribili progressi del dispotismo) fra gli spagnuoli. Ho detto il Mariana, e cosí mi pare. Trovo però lo stesso pensiero nel p. d’Orléans ''{{pt|Ri|Rivoluzione }}''
{{ZbPensiero|1084/1}} Alla p. 1078. Riferite a questo (per altro effimero e debole e falso) risorgimento della civiltà, la mitigazione del dispotismo, e la intolleranza del medesimo piú propagata: il perfezionamento di quello che si chiama sentimentale, perfezionamento che data dalla rivoluzione: il risorgimento di certe idee cavalleresche, che come tali si mettevano in pieno ridicolo nel 700, e in parte del 600 (come nei romanzi di Marivaux ec).; al qual proposito è noto che il Mariana attribuisce al Don Chisciotte (che è quanto dire al ridicolo sparso sulle forti e vivaci e dolci illusioni) l’indebolimento del valore (e quindi della vita nazionale, e gli orribili progressi del dispotismo) fra gli spagnuoli. Ho detto il Mariana, e cosí mi pare. Trovo però lo stesso pensiero nel p. d’Orléans ''{{pt|Ri|Rivoluzione }}''<section end=2 />