Pagina:Aristofane - Commedie, Venezia 1545.djvu/126: differenze tra le versioni

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se non ignoranti.
se non ignoranti.
;Hercule: Che, {{AutoreCitato|Iofone}} non vive?
;Hercule
: Che, {{AutoreCitato|Iofone}} non vive?
;Dionisio
;Dionisio: Questo solo anchora gli resta, ch'è buono, se pur vi è anchora i non sò apertamente, ne la cosa come se sia.
: Questo solo anchora gli resta, ch'è buono, se pur vi è anchora i non sò apertamente, ne la cosa come se sia.
;Hercule: Non vuoi tu condurre in quà {{AutoreCitato|Sofocle}}, ch'è nanti di {{AutoreCitato|Euripide}}, pur che ne possi condure?
;Hercule
;Dionisio: Nò, nanti che lo trovi Iofone, anderò da lui solo senza {{AutoreCitato|Sofocle}} per sapere che ei fà: e l'astuto {{AutoreCitato|Euripide}} si sforzerà meco di ritornare, il quale facilmente se ne starà quà, e là.
: Non vuoi tu condurre in quà {{AutoreCitato|Sofocle}}, ch'è nanti di {{AutoreCitato|Euripide}}, pur che ne possi condure?
;Hercule: {{AutoreCitato|Agatone}} dove è poi?
;Dionisio
;Dionisio: Lasciandomi se n'è partito il buono poeta, e il desiderato. da gli amici.
: Nò, nanti che lo trovi Iofone, anderò da lui solo senza {{AutoreCitato|Sofocle}} per sapere che ei fà: e l'astuto {{AutoreCitato|Euripide}} si sforzerà meco di ritornare, il quale facilmente se ne starà quà, e là.
;Hercule: In che luogo il poveretto?
;Hercule
;Dionisio: Ne 'l convivio de beati.
;Hercule: {{AutoreCitato|Senocle}} poi?
: {{AutoreCitato|Agatone}} dove è poi?
;Dionisio: Egli è morto.
;Dionisio
: Lasciandomi se n'è partito il buono poeta, e il desiderato. da gli amici.
;Hercule: {{AutoreCitato|Pitangelo}}?
;Hercule
;Xanthia: Di me niun ne parla, che io ho stropiate sì forte le spalle.
: In che luogo il poveretto?
;Hercule: Di quà sono altri garzoni, che fanno piu di diece mila tragedie, sono piu loquaci, piu d'uno stadio che {{AutoreCitato|Euripide}}.
;Dionisio
;Dionisio: Sono questi racemelli accostatisi à gli altri, e zanciatori, canti de rondini, nocumento de l'arte, i quali tutti sendo vani prestamente se ne pigliano solamente il coro, e in un tratto cascano à
: Ne 'l convivio de beati.
;Hercule
: {{AutoreCitato|Senocle}} poi?
;Dionisio
: Egli è morto.
;Hercule
: {{AutoreCitato|Pitangelo}}?
;Xanthia
: Di me niun ne parla, che io ho stropiate sì forte le spalle.
;Hercule
: Di quà sono altri garzoni, che fanno piu di diece mila tragedie, sono piu loquaci, piu d'uno stadio che {{AutoreCitato|Euripide}}.
;Dionisio
: Sono questi racemelli accostatisi à gli altri, e zanciatori, canti de rondini, nocumento de l'arte, i quali tutti sendo vani prestamente se ne pigliano solamente il coro, e in un tratto cascano à