Pagina:Aristofane - Commedie, Venezia 1545.djvu/158: differenze tra le versioni

 
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;Euripide: Poi ne le tragedie fargli un gallo?
;Euripide: Poi ne le tragedie fargli un gallo?
;Eschilo: Tu ò nemicissimo à li dei, in che modo eran quelle cose che facevi?
;Eschilo: Tu ò nemicissimo à li dei, in che modo eran quelle cose che facevi?
;Euripide: Non gli Equigalli, ne gli Hircocervi, che tu facevi, i quali iscriveno ne le cortine medie: ma poi che pigliai l'arte da te sgonfio di iattantia, e di
;Euripide: Non gli Equigalli, ne gli Hircocervi, che tu facevi, i quali iscriveno ne le cortine medie: ma poi che pigliai l'arte da te sgonfio di iattantia, e di <includeonly>parole gravi, primamente, l'attenuai, e le tolsi la gravitade, con parolette, deambulationi, e bete piciole, dandole il suco de le loquacità, eletto da i libri, poi l'ho rinotrita con il sol cantare, meschiando Cefisofanta: poi non ho zanciato di ciascuna cosa, che io ho asseguita, ne occorendomi l'ho meschiata, ma uscita primamente mi ha dato l forte de l'atto.</includeonly>