La massoneria e l'età delle rivoluzioni: differenze tra le versioni

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Resta un fatto, comunque, che anche in Italia e in Francia, se non di “lealismo”, si può certamente parlare di “gradualismo” massonico: ispirandosi al sistema formativo dei gradi, i Liberi Muratori politicamente attivi tendevano a ipotizzare una trasformazione lenta, misurata e il più possibile consapevole e indolore della società, collocandosi su una linea “mediana” rappresentata in Italia, in età post-risorgimentale, dal Partito Radicale. A questo proposito è di estremo interesse la ricerca di Giovanni Orsina, raccolta in ''Senza Chiesa né classe. Il partito radicale nell’età giolittiana'' (Carocci, Roma 1998), dalla quale emerge l’intreccio strettissimo tra quel radicalismo - ben diverso, peraltro, dal neo-radicalismo della seconda metà del Novecento - e gli ambienti massonici maggioritari, che peraltro - va sottolineato - si erano allontanati non poco dallo spirito sacrale originario dell’Ordine.
 
Ma se in Italia, e alla fin fine anche in Francia, la Massoneria non amava la “sovversione” o l’estremismo rivoluzionario (nel suo ''Robespierre politique et mystique'' - pubblicato in italiano da Garzanti nel 1999 – Henri Guillemin avalla i “si dice” di una possibile iniziazione muratoria dell’“Incorruttibile”, ma è un dato di fatto che la stragrande maggioranza dei Massoni d’oltralpe ha sostenuto storicamente posizioni conciliatorie e in qualche occasione persino “bloccarde”), si può senz’altro affermare che sul piano delle tematiche di studio e dei codici linguistici l’“età delle rivoluzioni” ha segnato profondamente la memoria e i percorsi storici delle Massonerie latine.
 
L’attenzione al sociale come dimensione dominante la vita massonica, il “libero pensiero” come spregiudicatezza intellettuale, la polemica verbale si ritrovano infatti ancor oggi, troppo spesso, in titoli e contenuti di molte “Tavole di Loggia” di quelle Massonerie, laddove nell’area tedesca dominano le preoccupazioni filosofiche, simboliche, artistiche, e in quella angloamericana regna una visione civico-umanitaria e assistenziale dell’Ordine e dei Corpi Massonici alleati.