Pagina:Zibaldone di pensieri I.djvu/246: differenze tra le versioni

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suppone essenzialmente una facoltà di sentire e comprendere oggetti di natura diversa e contraria, ora questa facoltà come potrà essere nella materia? E si noti ch'io qui non parlo di cosa che si concepisca colla ragione, perchè infatti ''la ragione è la facoltà più materiale che sussista in noi'', e le sue operazioni materialissime e matematiche si potrebbero attribuire in qualche modo anche alla materia, ma parlo di un sentimento ingenito e proprio dell'animo nostro che ci fa sentire la nullità delle cose indipendentemente dalla ragione, e perciò presumo che questa prova faccia più forza, manifestando in parte la natura di esso animo. ''La natura non è materiale come la ragione''.
suppone essenzialmente una facoltà di sentire e comprendere oggetti di natura diversa e contraria, ora questa facoltà come potrà essere nella materia? E si noti ch'io qui non parlo di cosa che si concepisca colla ragione, perché infatti ''la ragione è la facoltà piú materiale che sussista in noi'', e le sue operazioni materialissime e matematiche si potrebbero attribuire in qualche modo anche alla materia, ma parlo di un sentimento ingenito e proprio dell'animo nostro che ci fa sentire la nullità delle cose indipendentemente dalla ragione, e perciò presumo che questa prova faccia piú forza, manifestando in parte la natura di esso animo. ''La natura non è materiale come la ragione''.






{{ZbPensiero|x}}Il riso dell'uomo sensitivo e oppresso da fiera calamità è segno di disperazione già matura. V. p.188.
{{ZbPensiero|107/1}}Il riso dell'uomo sensitivo e oppresso da fiera calamità è segno di disperazione già matura. V. p.188.






{{ZbPensiero|x}}Mi diedi tutto alla gioia barbara e fremebonda della disperazione.
{{ZbPensiero|107/1}}Mi diedi tutto alla gioia barbara e fremebonda della disperazione.






{{ZbPensiero|x}}Se noi diciamo ''tomba'' e i greci dicevano τύμβος nello stesso significato chi non vorrà credere che gli antichi latini abbian detto ''tumbus'' o ''tumba'' dal greco, onde noi ''tomba'' mutato l'u in o secondo il solito? Perchè dal greco immediatamente non è possibile che il volgare l'abbia preso, (e notate che in greco moderno si pronunzia timbos, sicchè se questa derivazione non fosse antichissima noi non diremmo ''tomba'', ma ''timba'') e d'altronde le due parole sono troppo somiglianti, e nello stesso valore, perchè l'una non derivi evidentemente dall'altra. V. il Du Fresne e il Forcellini per questa come per tutte le altre parole ch'io credo antiche e latine in questi pensieri. (15 aprile 1820)
{{ZbPensiero|107/1}}Se noi diciamo ''tomba'' e i greci dicevano τύμβος nello stesso significato chi non vorrà credere che gli antichi latini abbian detto ''tumbus'' o ''tumba'' dal greco, onde noi ''tomba'' mutato l'u in o secondo il solito? Perché dal greco immediatamente non è possibile che il volgare l'abbia preso, (e notate che in greco moderno si pronunzia timbos, sicché se questa derivazione non fosse antichissima noi non diremmo ''tomba'', ma ''timba'') e d'altronde le due parole sono troppo somiglianti, e nello stesso valore, perché l'una non derivi evidentemente dall'altra. V. il Du Fresne e il Forcellini per questa come per tutte le altre parole ch'io credo antiche e latine in questi pensieri (15 aprile 1820)




{{ZbPensiero|x}}Καμάρα espressamente per ''cubiculum'' si trova in Arriano ''Stor. di Alessandro'' l.7. verso il fine. ''Transversare'' per ''attraversare'' è voce non solamente de' bassi
{{ZbPensiero|107/1}}Καμάρα espressamente per ''cubiculum'' si trova in Arriano ''Stor. di Alessandro'' l.7. verso il fine. ''Transversare'' per ''attraversare'' è voce non solamente de' bassi