Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/15: differenze tra le versioni

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sans être compatriotes, ils étoient tous Romains.'' (ch.6. fin. p. 80. dove però egli parla sotto un altro rapporto.) Quando tutto il mondo fu cittadino Romano, Roma non ebbe piú cittadini; e quando cittadino Romano fu lo stesso che Cosmopolita, non si amò nè Roma nè il mondo: l’amor patrio di Roma divenuto cosmopolita, divenne indifferente, inattivo e nullo: e quando Roma fu lo stesso che il mondo, non fu piú patria di nessuno, e i cittadini Romani, avendo per patria il mondo, non ebbero nessuna patria, e lo mostrarono col fatto (24 dic. 1820).
sans être compatriotes, ils étoient tous Romains.'' (ch.6. fin. p. 80. dove però egli parla sotto un altro rapporto.) Quando tutto il mondo fu cittadino Romano, Roma non ebbe piú cittadini; e quando cittadino Romano fu lo stesso che Cosmopolita, non si amò nè Roma nè il mondo: l’amor patrio di Roma divenuto cosmopolita, divenne indifferente, inattivo e nullo: e quando Roma fu lo stesso che il mondo, non fu piú patria di nessuno, e i cittadini Romani, avendo per patria il mondo, non ebbero nessuna patria, e lo mostrarono col fatto (24 dic. 1820).




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{{ZbPensiero|x}} Le Filippiche di {{AutoreCitato|Cicerone}} , contengono l’ultima voce romana, sono l’ultimo monumento della libertà antica, le ultime carte dov’ella sia difesa e predicata apertamente e senza sospetto ai contemporanei. D’allora in poi la libertà non fu piú l’oggetto di culto pubblico, nè delle lodi, e insinuazioni degli scrittori (non solo romani, ma quasi possiamo dire di qualunque nazione, se non de’ francesi ultimamente. E infatti colla libertà romana spirò per sempre la libertà delle nazioni civilizzate). Quelli che vennero dopo, la celebrarono nel passato come un bene, la biasimarono
{{ZbPensiero|x}} Le Filippiche di {{AutoreCitato|Cicerone}} , contengono l’ultima voce romana, sono l’ultimo monumento della libertà antica, le ultime carte dov’ella sia difesa e predicata apertamente e senza sospetto ai contemporanei. D’allora in poi la libertà non fu piú l’oggetto di culto pubblico, nè delle lodi, e insinuazioni degli scrittori (non solo romani, ma quasi possiamo dire di qualunque nazione, se non de’ francesi ultimamente. E infatti colla libertà romana spirò per sempre la libertà delle nazioni civilizzate). Quelli che vennero dopo, la celebrarono nel passato come un bene, la biasimarono