Apertura del tronco della strada ferrata Ferdinandea da Milano a Treviglio: differenze tra le versioni

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All’una pomeridiana giunse alla stazione provvisoria fuori di Porta Tosa S. A. I. R. l’Arciduca Vicerè coi serenissimi Arciduchi suoi figli, accompagnati dalle principali autorità, e l’illustre corteggio ascese in apposito ''vagone'', mentre forse altre seicento persone, trovavansi già collocate in altri diciassette ''vagoni ''e circa ottocento erano disposte in una loggia provvisoria nel recinto della stazione. Fra i suoni festivi delle bande militari, fra le grida giulive del popolo che si accalcava tutto all’intorno nelle vie, nei campi, sugli alberi, sui muricciuoli, fino sui tetti delle case, il maestoso convoglio si pose in movimento trascinato dalle due locomotive l’Alciato e l’Ariberto, uscite dalle officine Meyer di Mulhouse. Incedeva quel traino rischiarato da uno splendidissimo sole, e la folla accorreva dai vicini villaggi e casolari, formando una siepe animata quasi lungo tutta la via; fino i cacciatori si arrestavano in mezzo alle praterie allagate, ed intenti a mirare il nuovo spettacolo, non più si dolevano che un tanto trambusto avesse fatto sfuggire lungi da quei luoghi le rapide beccaccine, che essi sogliono riputare la loro più gloriosa preda.
 
Presso Limito, presso Vignate si vedevano di nuovo i campi pieni di gente, e grandissima era la folla presso il ricco borgo di Melzo, ove il traino, rallentata appositamente la rapidità della corsa, passò sotto un arco di trionfo, fra i suoni della musica ed il rimbombo dei mortaretti. Proseguendo la via si ammirarono le belle costruzioni che mantengono la comunicazione fra i due lati della strada ferrata, la quale presso Cassano si abbassa nella terra per attraversare con poche pendenze quella costa che surge lungo il fiume, d'onde uscendo ci si affacciarono tosto i due magnifici ponti gettati l’uno sul canale Mazza e l’altro sull’Adda. Non i soli mortaretti, ma anche i cannoni facevano riMbombarrimbombar l’aria su quelle alture cui si associarono i concenti musicali. Né l'amenissimo borgo di Cassano si presenta da nessun luogo si pittorescamente che dal nuovo ponte sull’Adda, ove il convoglio si arrestò, avendo desiderato S. A. il Viceré di vedere più parritamente quei bei lavori. E la folla che prima gremiva l’alta riviera si precipitava nelle ghiaje del fiume, e l’occhio trascorreva da questa scena di vita all’ameno prospetto che più lungi gli si parava innanzi agli occhi, giacchè oltre Cassano si abbracciava collo sguardo Groppello, Vaprio, Pontirolo, Brembate, ed altri molti borghi e villaggi, finchè giungendo alla corona dell'Alpi che innalzano al cielo le loro candide vette, poteva chiaramente distinguere la ricca e splendida Bergamo che maestosamente si posa sul piano e sul monte.
 
Ma trascorsi alcuni minuti il movimento nuovamente impresso al convoglio ci tolse da quelle pittoresche contemplazioni e ci trasportò in pochi istanti al popoloso borgo di Treviglio, ove prima dì arrivare alla stazione scorremmo un tratto di strada fra due ringhiere stivate di gente, fra cui moltissime signore, sia del borgo, sia de’ luoghi circostanti, che ivi era accorsa per veder giungere solennemente quel traino, ché poi doveva intraprendere le sue corse regolari, e procurarle il mezzo di trasportarsi, ogniqualvolta le piacesse, in breve ora e senza incomodi a Milano.