Le rime della Selva/Parte prima/La fata: differenze tra le versioni

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Versione delle 11:07, 19 giu 2009

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Un idillio che a {{{2}}}
   Non venne in mente mai:1
   Stamattina trovai
   Una fata nel bosco.

Laggiù, tra valle e monte,
   Ove, da un antro scuro,
   Si sprigiona il più puro,
   Il più gelido fonte.

Proprio una fata. Oh, come
   Bella, fresca e pulita!
   Vestita, oh Dio, vestita
   Solo delle sue chiome.

Di quelle chiome d'oro
   Che ai venti ell'abbandona,
   E non voglion corona
   Nè d'oro nè d'alloro.

Sull'orlo era seduta
   Della fonte gioconda;
   Si specchiava nell'onda
   E sorrideva muta;

Intanto che, nascoso
   Tra 'l verde, un usignuolo
   Gorgheggiava un a solo
   Molto melodïoso.

Quando le fui vicino,
   Si volse all'improvviso
   E mi guardò nel viso
   Con un atto divino.

D'esser nuda parea
   Non sapesse nemmeno,
   Così schietto e sereno
   Il bel volto ridea

Io rimasi perplesso,
   Non sapendo che dire,
   Da tema e da desire
   Punto in un tempo stesso.

Alfine, in un abete
   Gli occhi tenendo fissi,
   Mia signora, le dissi,
   Ho tanta, tanta sete.

Questi sommessi e piani
   Detti le porsi, ed ella
   Fe' delle man giumella
   (Oh, quelle bianche mani,

Così sottili e lievi!
   Oh, coppa monda e rara!)
   Colse dell'acqua chiara,
   E poi mi disse: Bevi.

Ed io, riconoscente
   Pel ben che mi profferse,
   Da quelle mani terse
   Bevvi golosamente.

E adesso che la rima
   Mi ci fa ripensare,
   Adesso, anime care,
   Ho più sete di prima.


Note

  1. E neanche a Bione, e neanche a {{{2}}}.
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