Saggio di rime devote e morali/Se il generoso, e nobile: differenze tra le versioni
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Ti rese ancor terribile
A
Ove non mai di gemere
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Rugge il crudel Lucifero,
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{{R|24}}Qual Eva te ingannar.
Non ebbe allor che premere
Sentì dal piè tuo eburneo,
{{R|28}}Anzi il capo schiacciar?
Sappiam che su
Di te più vaga, e splendida
Alma fra tutti gli Angeli
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Me con Giovanni esprimere,
Il dissi, e
Volle morendo, e piacquegli
{{R|44}}Lui Figlio a te lasciar.
Similmente sovvengati
Che pel fedele popolo
{{R|48}}Seppe sì ben pregar.
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{{R|52}}Me degli affanni a trar?
Delle colpe
Che
Umilmente scongiuroti
{{R|56}}Di sopra a me levar.
Appresso che sollecita
Pervenga
Che a te vicin conducami,
{{R|60}}A te vicin mirar;
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