Pagina:Novellette e racconti.djvu/236: differenze tra le versioni

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riti gli avrebbero rapito I’ unico suo figliuolo ; quando !n fama si sparse per la città della venuta di un medico eccellente e famoso. Costui sapea a perfezione la scienza dell’ astronomia , della geomanzìa a tutti i segreti della cabala. Noi però vedremo che più di ogni altra cosa possedea la scienza del conoscere gli uomini a fondo, e sapea ingannarli assai bene, tanto per V interesse loro, quanto pel suo proprio.
riti gli avrebbero rapito I’unico suo figliuolo; quando! n fama si sparse per la città della venuta di un medico eccellente e famoso. Costui sapea a perfezione la scienza dell’astronomia, della geomanzìa a tutti i segreti della cabala. Noi però vedremo che più di ogni altra cosa possedea la scienza del conoscere gli uomini a fondo, e sapea ingannarli assai bene, tanto per V interesse loro, quanto pel suo proprio.


Il valente medico non istette molto a scoprire il vero: conobbe che il languore del suo infermo non potea da altro derivare, che da una causa morale ; e come colui ch’ era accorto del pari che addottrinato, non durò molto a trargli il segreto dal cuore. Non era cosa facile il sapere qual fine avesse avuto una giovane, di cui sulla terra non si avea più notizia, e ’ che sommamente importava a’suoi rapitori di tenere occulta. Ma essendosi alla destrezza del medico combinato un accidente fortunato, sì ch’ egli poté intendere quanto era avvenuto, il valentuomo seppe attribuire la scoperta sua alle occulte scienze. Dimorava in quel tempo a Gufa una femmina ebrea , la quale trafficando in giojelli e in galanterie, aven fatto viaggio per tutta l’ Asia : era costei stata in Damasco introdotta più volte alla corte di Abaza, ed avea avuta commissione tanto da lei, quanto dal Califfo, di offerire alla giovane Zeineb diversi qiojelli di gran pregio, ricevuti sempre da lei con indifferenza. 1 segui del dolore impressi nella faccia della bella giovane non erano sfuggiti alla vista dell’ Ebrea, e le frequenti sue andate al serraglio l’aveano condotta al caso di scoprire I’ amor del Califfo, le ritrosie delta bella schiava, e di sospettare anche, quanto la principessa Abaza, le cagioni che la rendeano ritrosa. Zeineb non avea scambiato il nome. L’Ebrea che avea delle relazioni col medico arabo, gli nvea parlato di Zeineb, dell’amorosa passione del Califfo, della indifferenza di lei , e della segreta fiamma di che si crcdea che ardesse. Non si dee punto mara- vigliarsi che coteste creduto filosoiò e cotesta mezz.
Il valente medico non istette molto a scoprire il vero: conobbe che il languore del suo infermo non potea da altro derivare, che da una causa morale; e come colui ch’era accorto del pari che addottrinato, non durò molto a trargli il segreto dal cuore. Non era cosa facile il sapere qual fine avesse avuto una giovane, di cui sulla terra non si avea più notizia, e’ che sommamente importava a’ suoi rapitori di tenere occulta. Ma essendosi alla destrezza del medico combinato un accidente fortunato, sì ch’egli poté intendere quanto era avvenuto, il valentuomo seppe attribuire la scoperta sua alle occulte scienze. Dimorava in quel tempo a Gufa una femmina ebrea, la quale trafficando in giojelli e in galanterie, aven fatto viaggio per tutta l’Asia: era costei stata in Damasco introdotta più volte alla corte di Abaza, ed avea avuta commissione tanto da lei, quanto dal Califfo, di offerire alla giovane Zeineb diversi qiojelli di gran pregio, ricevuti sempre da lei con indifferenza. 1 segui del dolore impressi nella faccia della bella giovane non erano sfuggiti alla vista dell’Ebrea, e le frequenti sue andate al serraglio l’aveano condotta al caso di scoprire I’amor del Califfo, le ritrosie delta bella schiava, e di sospettare anche, quanto la principessa Abaza, le cagioni che la rendeano ritrosa. Zeineb non avea scambiato il nome. L’Ebrea che avea delle relazioni col medico arabo, gli nvea parlato di Zeineb, dell’amorosa passione del Califfo, della indifferenza di lei, e della segreta fiamma di che si crcdea che ardesse. Non si dee punto mara- vigliarsi che coteste creduto filosoiò e cotesta mezz.