Pagina:L'imperatore Diocleziano e la legge economica del mercato.djvu/17: differenze tra le versioni
Stato della pagina | Stato della pagina | ||
- | + | Pagine SAL 100% | |
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
<noinclude>rezza</noinclude> alla legge, quando siavi una via tanto chiara ed aperta di sottrarsi ai suoi castighi, siccome quella di adattarsi senz’altro a ciò che ella indice? ''Nec quisquam duritiam statui putet'' (il testo merita davvero la citazione), ''cum in promptu adsit perfugium declinandi periculi modestiae observantia.'' |
<noinclude>rezza</noinclude> alla legge, quando siavi una via tanto chiara ed aperta di sottrarsi ai suoi castighi, siccome quella di adattarsi senz’altro a ciò che ella indice? ''Nec quisquam duritiam statui putet'' (il testo merita davvero la citazione), ''cum in promptu adsit perfugium declinandi periculi modestiae observantia.'' |
||
Giustificazione invero affatto impuntabile; la pena capitale è un nonnulla con siffatta comodità: ognuno ha intera |
Giustificazione invero affatto impuntabile; la pena capitale è un nonnulla con siffatta comodità: ognuno ha intera balìa di evitarla. — Peccato che la Convenzione Nazionale francese, la quale nelle sue eroiche aberrazioni economiche propose la ghigliottina ai violatori del suo ''massimo'', e che secondo il suo stile era fermamente risoluta di tener parola, non abbia avuto sott’occhio l’editto di Diocleziano, per copiarne quella ragione tanto persuasiva, a comprovare, se pur gliene importava, che al postutto essa non era punto crudele e nè tampoco eccessivamente severa. — Altri tempi, altre tempere! |
||
E l'esito ? |
E l'esito ? |