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Ove è da notare, che ci si truovano alcuni testi, i quali hanno, in cambio di quello Ah, E; e particularmente quel del Vellutello. La qual cosa non guasta solamente il verso con farlo di mal suono, ma ella rende ancor difficilissima e quasi imperfetta la costruzione e il senso. Il che notando Benvenuto da Imola, dice in confermazion di tal cosa queste parole propie:«Hic auctor, descripturus istam silvam, primo vult ostendere quam sit difficile et laboriosum describere ipsam, et ideo incipit ab exclamatione, dicens eum admiratione: Ah quam durum est dicere qualis erat ista. Et hic nota istam litteram in pluribus testibus esse corruptam sic:''E quanto a dir'', quod nullo modo stare potest; quia littera numquam posset construi, et tota omnino remaneret suspensa, et etiam illud ''Et'' non haberet quod copularet; unde necessario debet dici ''ah'' vel ''ahi'' exclamative, quod tantum valet in vulgari florentino». Volendo adunque il nostro Poeta dimostrare la grandezza della confusione, nella quale ei si ritrovava, con la similitudine della oscurità e salvatichezza di
Ove è da notare, che ci si truovano alcuni testi, i quali hanno, in cambio di quello Ah, E; e particularmente quel del Vellutello. La qual cosa non guasta solamente il verso con farlo di mal suono, ma ella rende ancor difficilissima e quasi imperfetta la costruzione e il senso. Il che notando Benvenuto da Imola, dice in confermazion di tal cosa queste parole propie:«Hic auctor, descripturus istam silvam, primo vult ostendere quam sit difficile et laboriosum describere ipsam, et ideo incipit ab exclamatione, dicens eum admiratione: Ah quam durum est dicere qualis erat ista. Et hic nota istam litteram in pluribus testibus esse corruptam sic:''E quanto a dir'', quod nullo modo stare potest; quia littera numquam posset construi, et tota omnino remaneret suspensa, et etiam illud ''Et'' non haberet quod copularet; unde necessario debet dici ''ah'' vel ''ahi'' exclamative, quod tantum valet in vulgari florentino». Volendo adunque il nostro Poeta dimostrare la grandezza della confusione, nella quale ei si ritrovava, con la similitudine della oscurità e salvatichezza di tale selva, incomincia da questa esclamazione e da questa voce ''Ahi'', conducendo con essa in questa prima giunta con grandissima arte udire di lei qualità maravigliosissime. Le quali volendo egli dipoi narrare, dice primieramente, ch'ella era ''oscura'' e con pochissimo lume, a differenza d'alcune selve amene e piacevoli, fra gli arbori delle quali penetrando alcuni raggi di sole, le rendono e liete e dilettevoli.