Pagina:Zibaldone di pensieri I.djvu/248: differenze tra le versioni

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<noinclude>sibile </noinclude>e virtuoso. {{ZbPagina|109}} Se già la compassione non avesse qualche fondamento nel timore di provar noi medesimi un male simile a quello che vediamo (perché l’amor proprio è sottilissimo, e s’insinua da per tutto, e si trova nascosto ne’ luoghi i piú reconditi del nostro cuore, e che paiono piú impenetrabili a questa passione). Ma tu vedrai, considerando bene, che c’è una compassione spontanea, del tutto indipendente da questo timore, e intieramente rivolta al misero.
<noinclude>sibile </noinclude>e virtuoso. {{ZbPagina|109}}
Se già la compassione non avesse qualche fondamento nel timore di provar noi medesimi un male simile a quello che vediamo. (Perchè l'amor proprio è sottilissimo, e s'insinua da per tutto, e si trova nascosto ne' luoghi i più reconditi del nostro cuore, e che paiono più impenetrabili a questa passione). Ma tu vedrai, considerando bene, che c'è una compassione spontanea, del tutto indipendente da questo timore, e intieramente rivolta al misero.




{{ZbPensiero|x}}''Baggeo'' deriva altresì dal latino. V. il mio discorso sulla fama di Orazio. E il francese ''planer'' dal greco πλάνομαι, onde anche in latino le stelle erranti si chiamano ''planetae'' cioè ''errabundi'', ed è ben verisimile che la parola francese sia derivata (non essendo probabile dal greco) da ''planari'' detto forse volgarmente in latino nello stesso senso. E nota in questo proposito i due participi ''palans, tis'', e ''palatus, a, um errante'', segno certo di un antico verbo ''palari'', fatto da πλάνομαι colla metatesi della λ (come da ἅρπω ''rapio'' da μορφὴ ''forma'') e colla conseguente elisione della n. ''Buonus'' per ''bonus'' è in Frontone, e vedi le ortografie del Cellario e del Manuzio.
{{ZbPensiero|x}}''Baggeo'' deriva altresí dal latino. Vedi il mio ''Discorso sulla fama di Orazio''. E il francese ''planer'' dal greco πλάνομαι, onde anche in latino le stelle erranti si chiamano ''planetae'' cioè ''errabundi''; ed è ben verisimile che la parola francese sia derivata, non essendo probabile dal greco, da ''planari'' detto forse volgarmente in latino nello stesso senso. E nota in questo proposito i due participi ''palans, tis'', e ''palatus, a, um'' (''errante''), segno certo di un antico verbo ''palari'', fatto da πλάνομαι colla metatesi della λ (come da ἅρπω ''rapio'' da μορφὴ ''forma'') e colla conseguente elisione della ''v''. ''Buonus'' per ''bonus'' è in Frontone, e vedi le ortografie del Cellario e del Manuzio.


Da ἔρπω ''serpo'', da ἅλς ''sal'', da ἅλλω ''salio'' e ''salto'' (ora non si trova altro che ἅλλομαι), da ἡμι ''semi''- (onde forse i francesi ''demi''), da ὕδωρ ''sudor'', benchè con altro significato.
Da ἕρπω ''serpo'', da ἅλς ''sal'', da ἅλλω ''salio'' e ''salto'' (ora non si trova altro che ἅλλομαι), da ἡμι ''semi''- (onde forse i francesi ''demi''), da ὕδωρ ''sudor'', benché con altro significato.




{{ZbPensiero|x}}L'ubbriachezza è madre dell'allegrezza, così il vigore. Che segno è questo? Perchè l'ubbriachezza non cagiona la malinconia? Prima perchè questa deriva dal vero e non dal falso, e l'ubbriachezza cagiona la dimenticanza del vero, ''dalla quale sola può nascere l'allegrezza''. Secondo, che gli uomini nello stato di natura, cioè di vigore molto maggiore del presente, eran fatti per esser felici, e abbandonarsi alle illusioni, e vederle e sentirle come cose vive e corporee e presenti.
{{ZbPensiero|x}}L’ubbriachezza è madre dell’allegrezza, cosí il vigore. Che segno è questo? Perché l’ubbriachezza non cagiona la malinconia? Prima perché questa deriva dal vero e non dal falso, e l’ubbriachezza cagiona la dimenticanza del vero, ''dalla quale sola può nascere l’allegrezza''. Secondo, che gli uomini nello stato di natura, cioè di vigore molto maggiore del presente, eran fatti per esser felici, e abbandonarsi alle illusioni, e vederle e sentirle come cose vive e corporee e presenti.