Brani di vita/Libro primo/Miracoli: differenze tra le versioni

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Nella chiesa di san Giovanni Evangelista in Ravenna è una tabella sotto un crocifisso, e dice: "Del 1511 alcuni malfattori entrarono nello Spedale di S. Gioseffo con sicurezza di non esser veduti, nè ripresi, nè perseguitati da alcuno del suo mal oprare, non essendovi presente se non questo crocifisso muto, inchiodato e cieco. Ma ecco miracolosamente il crocifisso aprì gli occhi e tutto si schiodò per spavento a correzione ed emendazione loro". Il crocifisso è sempre là cogli occhi aperti. Posso però assicurare i fedeli che, sotto a una specie di maschera applicata, il crocifisso conserva ancora la faccia vecchia cogli occhi chiusi. Provino.
Il licenziato Zapata domandava al suo superiore come diavolo accade che Dio abbia fatto una infinità di miracoli incomprensibili in favore degli ebrei e non ne faccia più, da parecchi secoli, per noi che siamo ora il popolo eletto. Zapata era ben malizioso e volterriano quanto {{AutoreCitato|Voltaire}}. Oggi però non parlerebbe più così, poichè Dio ne fa ancora dei miracoli. Il sangue di san Gennaro lo fabbricano, è vero, tutti i droghieri, ma c'è però sempre il miracolo grande di quelli che al sangue di san Gennaro ci credono.
Si fa presto a sogghignare dei miracoli; ma finchè al mondo ci sarà della furberia e della ignoranza, dei miracoli ce ne saranno sempre. Andate in certi paesi a dire che il santo protettore non ha fatto mai miracoli e tornerete colle ossa peste con gran gusto del parroco. I miracoli sono produttivi ora più che mai. Quando la Madonna di Rimini muoveva gli occhi, ci guadagnavano tutti, anche i papalini di guardia, che con un po' di cera sotto il calcio del fucile raccoglievano i papetti gettati a' piedi dell'imagine.