Memorie per servire alla vita di Dante Alighieri/VIII: differenze tra le versioni

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<center>''Corridor vidi, per la terra vostra''</center>
<center>''O Aretini,''</center></ref>, messer ''Barone de' Mangiadori'' da ''S.Miniato''<ref>Messer ''Barone de' Mangiadori'' l'anno 1289. era Capitano di ''Siena''. ''Andrea Dei'', ''Cronica Sanese'' pubblicata dal ''{{AutoreCitato|Ludovico Antonio Muratori|Muratori}}'' tom. XV. ''Rer. Ital. Script.'' pag. 40.</ref> dette ordine che il nostro esercito non fosse il primo ad attaccare la battaglia, ma che si aspettasse di pie' fermo l'assalto che mostravano di voler dare gli Aretini. Un tal consiglio procurò senza fallo la vittoria ai Guelfi, mentre i Ghibellini di ''Arezzo'', essendosi spinti con forza, e valore contro dei nostri averebbero certamente disfatta tutta l'armata, come della Cavalleria era loro riuscito di fare, se dopo una fiera resistenza non fossero stati costretti di cedere al numero maggiore<ref>Lo dice ''{{AutoreCitato|Dino Compagni}}'' loc. cit.</ref>. Questa famosa battaglia accadde un sabato mattina agli 11. di Giugno in un luogo detto ''Certomondo'' nel piano situato tra ''Poppi'' e ''Babbiena'' che chiamasi ''Campaldino''<ref>''Villani'' lib.7. cap. 130.</ref>, e fu molto dannosa ai Ghibellini, perchè in essa perderono il Vescovo ''Guglielmino''<ref>Nel nostro Batistero di S.Giovanni furono appesi l'elmo, e la spada di questo Vescovo, quasi spoglia opima, e vi restarono fino a che il Gran Duca ''Cosimo III.'' volle che si togliesse dalla pubblica vista una tal memoria sacerdotale insieme, e guerriera.</ref>, ''Buonoconte da Montefeltro'', figliuolo del celebre ''Guido''<ref>Di costui parla ''Dante'' nel Cant.V. del Purg. vers. 88. e seg. dicendo, che nella battaglia, in cui restò morto, non fu trovato il di lui corpo. ''Buonconte'' fu Capitano di gran valore, come raccontano gli Storici.</ref>, e non pochi altri valorosi Cavalieri del loro partito. Narra ''{{AutoreCitato|Leonardo Bruni|Leonardo Aretino}}''<ref>''{{TestoCitato|Della vita, studi e costumi di Dante|Vita di Dante}}''.</ref>, che in questa azione ''Dante'' si trovava a combattere nella prima schiera, ove portò gravissimo pericolo, e che in una sua Lettera latina l'aveva minutamente descritta. L'anno dopo 1290. del mese d'Agosto<ref>Vedi il ''Villani'' lib.7. cap.136.</ref> i Lucchesi con l'ajuto de' Fiorentini, e degli altri loro collegati, si volsero contro i Pisani, e fra i molti danni fatti ad essi, uno fu la presa del Castello di ''Caprona'', non molto discosto da ''Pisa''. In questa spedizione ancora vi fu ''Dante'', il quale ci racconta<ref>{{TestoCitato|Divina Commedia/Inferno/Canto XXII#94|Inferno Cant. XXII. vers.94. e seg.}}</ref> di aver veduto uscire ignominiosamente pieno di timore il presidio di quel Castello.
 
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