Pagina:Manzoni.djvu/260: differenze tra le versioni
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Vi è una scenetta domestica fra Renzo e Lucia, che il Manzoni deve aver colta proprio sul vivo, Renzo va in collera, vorrebbe uccidere Don Rodrigo, rovinarsi, se Lucia non consente a recarsi con lui dal curato per sorprenderlo. Lucia si spaventa e gli si butta in ginocchi, e promette che farà tutto quel che egli vorrà, pur che diventi più trattabile, più umano, pur che torni buono. L’Autore a questo punto si fa una domanda, che obbliga molto naturalmente un lettore intelligente a farsene un’altra. Siamo noi in casa Mondella, od in casa Manzoni? E la domanda è questa: In mezzo a quella sua gran collera, aveva Renzo pensato di che profitto poteva esser per lui lo spavento di Lucia? E non aveva adoperato un po’ di artifizio a farlo crescere, per farlo fruttare? Il nostro Autore protesta di non saper nulla; e io credo che nemmen Renzo non lo sapesse bene. Il fatto sta che era realmente infuriato contro Don Rodrigo, e che bramava ardentemente il consenso di Lucia; e quando due forti passioni schiamazzano insieme nel cuor di un uomo, nessuno, neppure il paziente, può sempre distinguer chiaramente una voce dall’altra, e dire con sicurezza qual sia quella che predomini, "Ve l’ho promesso," rispose Lucia, con un tono di rimprovero timido e affettuoso; "ma anche voi avevate promesso di non fare scandoli, di rimettervene al padre...."—"Oh via! per amor di chi vado in furia? Volete tornare indietro ora? e farmi fare uno sproposito?"—"No, no," disse Lucia, cominciando a |
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Vi e una scenetta domestica fra Renzo e Lucia, |
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Renzo va in collera, vorrebbe uccidere Don Rodrigo, |
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rovinarsi, se Lucia non consente a recarsi con lui dai |
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È curato per sorpre nderlo. Lucia si spaventa e gli si |
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Renzo pensato di che proñtto poteva esser per luìilo |
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