Diario durante l'occupazione austriaca del 1917-18 a Tesis/3: differenze tra le versioni

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Maria ne ha fatti già due e poichè la mucca ci resterà fino al 25 ne faremo ancora due o tre. Maria si avvilisce. Eh no, bisogna avere coraggio. Stassera siamo state ad Arba io e la zia con la carretta. Una bella gita per il fresco del tramonto! Peccato che le scarpe non siano pronte! Pazienza, se i guai fossero tutti così grossi!
 
'''19 maggio'''
 
Il tempo s'è rimesso al bello. Abbiamo avuto una giornata di sole splendido: peccato si sia tanto conturbati. Stamattina, andando a messa, il Sergente del Comando mi chiamò e mi consegnò una lettera. Ero tutta giuliva pensando fosse di Pietro o di mamma, ma quale delusione! Era uno scritto del Comando di Maniago che dovetti farmi tradurre: m'invitava ad andare a Maniago il 31 del mese a ritirare lo stipendio che è di 149 lire Italiane. Non è una brutta nuova, e per quanto la sperassi migliore, devo accontentarmi.
 
Dopo il vespro sono andata dal parroco, il quale ricevette pure un avviso uguale per lui; dissemi che andremo a ritirare il denaro venerdì 31. È venuto, nel frattempo, un gendarme in canonica, un giovinetto appassionato per l'Italia che ne studia la lingua, e chiacchierammo un poco assieme. Stassera ce la siamo passata nel brolo a far castelli in aria io e Miutta: le solite conversazioni domenicali nostre, semiburlesche per farci coraggio! E domani comincia una settimana nuova.
 
'''20 maggio'''
 
È tornata un po' di calma. La gente attende ai propri lavori e pare che le mucche restino tutto il mese. Intanto noi abbiamo il latte. Miutta fa ogni giorno il formaggio: ne ha fatti già tre. Domani farà il burro. Quei di Fratta ci han dato un po' di lardo in cambio del fieno, un poco i Bambinello, e intanto si tira avanti.
 
'''21 maggio'''
 
Trovo ancora qualche uovo finchè restano le mucche. Oggi abbiamo finito il vitello: da sabato in qua mangiammo carne mezzogiorno e sera. Ieri il parroco distribuì alcuni quintali di patate giunti in cambio della biada. A noi diede quattro chili e sono sane, buonissime. Maria le ha messe oggi nella minestra, che era squisita. Stassera uova col burro cotto: anche eccellente! Ci voleva la guerra per gustare veramente la bontà dei cibi!
 
'''26 luglio'''
 
La zia si alza dal letto, fa qualche faccenduola in casa, ma il malessere non l'ha abbandonata. Si tratta, io calcolo, di una forte depressione del sistema nervoso, per cui farebbe d'uopo un calmante; vedremo se sarà possibile trovarlo a Maniago. Abbiamo avuto due giorni una ragazzetta in aiuto: ora però facciamo senza, anche perchè l'ufficiale ha trovato un bravo cuoco ed ha dispensato Maria dall'incarico di preparare i suoi pranzi. Meno male!
 
Mia cugina è ben lieta, poichè può attendere a tante altre cose durante la mattinata. Wassel e Malemuka (l'attendente e l'infermiere) fanno una vita tranquilla e beata sicchè, per palesare la loro perfetta soddisfazione, ci danno ogni sera un saggio di mandolino e di canto: e come cantano bene! Gli stallieri, poveretti, si ristorano mangiando patate, specie Ludovico, l'ungherese, che è un ragazzo sveglio e lesto quanto credere si possa. Come capisce a volo quanto gli si dice!
 
E come gli brillano gli occhi quanto si inquieta! Il bello si è che vuole lo comprendiamo subito: in complesso, però, sa spiegarsi abbastanza bene. Stassera ha lavato le mutande e la camicia, ma ... per bene, e con un'impronta da lavandaio perfetto. Io mi sono messa un po' in vacanza questi giorni: ieri terminammo gli esami ed ora ho gli scrutini da fare e la relazione per il Comando Direttivo di Maniago. Siccome c'è anche questa confusione in casa, riprenderò le lezioni alla prima classe, la settimana ventura, col mese di agosto.
 
'''27 luglio'''
 
La zia va migliorando tutti i giorni; per quanto non sia in grado di riprendere proprio le sue solite occupazioni, pure sbriga molte faccenduole in casa ed io l'aiuto come posso. Intanto ho imparato a fare la polenta: è un'abilità utile pur essa, se non altro per i tacchini, che ne mangiano tutti i giorni; di più, ho acquistato maggior pratica nel preparare la minestra, pratica invero necessaria alla mia età.
 
Wassel e Josef (tale è il nome di Malemuka) non ci fanno mancare il loro concerto serale: l'attendente ci unisce una canzonetta patetica che illustra con molta mimica. Oh, che buffone! Maria si è arrabbiata con lui perchè scherza forse troppo: ma in fondo non è cattivo!
 
'''28 luglio'''
 
Non è trascorsa senza frutto la settimana: oltre all'avere sbrigato la faccenda degli esami, ho fatto pratica in casa ed ho esercitato la pazienza, dote di cui abbisogno. E la prossima come passerà? Non mi porterà nulla di buono, nulla di quanto il mio cuore desidera ardentemente? Fosse almeno una notizia della mamma!
 
Ah, in mezzo a questa gente estranea vieppiù mi strazia la nostalgia dei miei cari; ed oggi, giorno di festa, sento l'isolamento in tutta la sua intensità. Quale sventura il non avere nessuno cui dedicare i propri giorni! No, non v'è cosa più amara quando si hanno vent'anni!
 
'''29 luglio'''
 
Dovevamo fare il pane stamattina, invece la zia lo fece iersera, così stamane sono ritornata a scuola, fra i miei bimbi di prima. Oh, sì, è meglio per me occuparmi di loro, conservarmi alle abitudini predilette un pochino al giorno! Però avevo fissato di farlo al mattino solamente, ma ecco che ho trovato chi vuol tenermi in esercizio anche il pomeriggio. Stamane il parroco mi ha chiesto di dare un po' di lezione alla sua nipotina, la quale ha dimenticato tutto quanto aveva appreso in quest'anno senza scuola, ed ho accordato di riceverla a casa.
 
Stassera il tenente polacco mi ha fatto la stessa domanda, ma ... per lui che vuol imparare italiano. Una bella missione invero! Per la prima ... vada, ma essere insegnante ad un polacco così uggioso ... Eppure non ho potuto dire di no, malgrado la mia profonda contrarietà. Quando si è schiavi non resta che servire, ecco tutto! Questo signor ufficiale, però, è un po' troppo perchè mette in moto mezzo paese: un uomo a limare il rasoio, un altro a fargli cornici per ritratti, un terzo a confezionare una cesta, un quarto a lucidargli la valigia ... ed una signorina per fare conversazione!
 
Difatti ogni sera incatena Maria per più di un'ora: iersera ho dovuto chiarmarla con una scusa e stassera poi ... non la finiva più. Veramente stassera eravamo tutti in conversazione: un po' sulla terrazza, un po' in casa con Ludovico, un po' in cortile con Malemuka. Che bravo giovine quest'ultimo! Gli abbiamo fatto vedere il ritratto di Basilio e fatto notare la somiglianza che ci colpì. Egli pure l'ha riscontrata e ne ride soddisfatto sebbene trovi che Basilio è più grasso e più bello.
 
Ci ha narrato che, poichè la Galizia fu rioccupata dagli austriaci, i russi, nella ritirata, hanno distrutto la sua casa con le granate: valeva ottantamila corone. Anche Wassel è senza casa: la sua fu deliberatamente incendiata dai moscoviti in modo che vi rimasero solo le mura. Povera gente! Più si va innanzi e più si comprendono i tristi effetti della guerra, quanto sono grandi e come si dilatano su tutto il mondo!
 
'''30 luglio'''
 
Eccomi nelle mie funzioni novelle di maestra di lingua. Per oggi il signor veterinario è stato discreto: s'è trattenuto meno di un'ora ed abbiamo fatto esercizi sull'uso degli articoli, sulle preposizioni articolate e sui verbi ausiliari. Gli ho detto che domani è ''"feria"'' perchè devo andare a Maniago, per fortuna.
 
Se n'è andato presto e così fosse ogni giorno, poi mi ha dato la consolante notizia che si fermerà poco. Sia lode al cielo! Dopo le quattro è venuta la mia scolarina Elisa, una cara bimba intelligente ed affettuosa: spero che farà bene. Stassera sono stata a cogliere una grembialata di fagiolini che porterà ad Assunta: fagiolini e patate posso portarle, altra cosa non ho. Vedremo come andrà la gita a Maniago.
 
'''31 luglio'''
 
Siamo partiti alle undici da Tesis, dopo una colazione un po' abbondante, sapendo che fino a stassera non ci sarebbe stato altro: difatti siamo tornati dopo le otto. La nostra prima tappa fu da Michielutti, il quale, poveretto, aveva il fuoco spento malgrado fosse mezzogiorno ... (stavo per dire suonato, dimenticando che le campane sono andate nelle fabbriche di munizioni tedesche). A tutti i costi volle darci un po' di pane e un bicchiere di vino. Quale miseria, che squallore in quella casa pur bella e ricca! Come si nota subito che manca una mano di donna per dare alle cose un colore fresco e gentile.
 
Verso le due ci lasciammo ed io sono andata da Assunta. Qui vi è un po' di confusione perchè ci sono i nipotini che danno molto da fare. La signora era in conversazione con l'ufficiale; non è più il capitano di gendarmeria, per fortuna, ma un tenente un po' maturo dall'aria distinta e grave che ispira fiducia. Erano sulla terrazza e ci siamo trattenuti assieme più di un'ora: abbiamo sorbito il caffè (con zucchero ...) e chiacchierato delle solite cose.
 
Al tenente preme di avere un po' di vino, ma non se ne può trovare e se ne rammarica assai. Io avrei promesso volontieri un paio di litri del nostro per un po' di zucchero e di sale, ma non posso disporre di ciò che non è mio. Proverò, tuttavia, a parlarne in casa. Assunta mi ha dato altri libri da leggere: due romanzi e ''"L'Idioma Gentile"'' del De Amicis, che m'interessa assai. Dopo le quattro siamo uscite per varie commissioni: un tubo per la lampada, un vetro per il mio orologio, un po' di sale, una medicina per la zia. Abbiamo fatto molte strade, ma indarno: solo per la medicina ho un po' di speranza che il dottore tedesco me la rinnovi: perciò l'ho lasciata ad Assunta.
 
All'ufficio di pagamento c'era grande viavai: preti, maestre, soldati che andavano a ricevere lo stipendio. Il sergentino ha acquistato due abilità: parla italiano e fa i complimenti. Bel tipo! Mi ha fatto attendere una buona ora prima di darmi la ricevuta firmata: eravamo io, Assunta, una maestra di Poffabro con tre bimbi che attendeva da stamattina, una da Maniago e due preti. I bimbi avevano fame, ma non fiatavano: poveretti! Un giorno senza mangiare e la prospettiva di una camminata di un'ora per tornare a casa! La mamma loro sospirava, era pensosa e stanca, ma la collega ruminava qualcosa.
 
Ad un tratto si alzò e andò dritta dritta alla poltrona ov'era sdraiato il sottotenente in placida lettura. ''"Signor tenente, prego, dia un po' di pane a questi bambini:'' ''son venuti stamane da Poffabro e non hanno mai mangiato, pensi!"'' Ella aveva già adocchiato una fila di pagnotte nel retroufficio ... L'ufficiale s'inchinò, il sergentino sorrise approvando e chiamò un soldato che comparve con una pagnotta. Credevo ne tagliasse tre fette di misura, invece la divise tutta in tre grossi pezzi e la diede ai bimbi che la mangiarono lesti lesti, subito. Ben fatto! Approvammo tutti unanimi, maestre e preti; gli ufficiali sorridevano ancora ed io dovetti farmi una confessione ed un meritato rimprovero: ecco, non sono poi tanto cani questi austriaci! perchè inveisci sempre contro di loro?
 
In piazza ho veduto il carrozzone con il veterinario, mio ospite, che era stato a San Martino di Campagna: con lui era Malemuka. Il carrozzone poi si fermò dinanzi ad un ufficio ed ho riveduto i soldati, chi in giro e chi in attesa: Malemuka, fermo sul marciapiede a leggere il giornale, mi notò tuttavia e si fece innanzi premuroso con un inchino: ''"Signorina, io andare a Tesis: venire ancora voi?"'' ''"Io venire".'' Sorrise e gli spiegai che avevo la carrozza per il ritorno ed allora si tranquillizzò. ''"Ah, capisco, iest bono".'' Cinque minuti dopo il veterinario mi faceva la medesima domanda, ed io davo la medesima risposta.
 
Verso le sei li ho veduti in fondo alla piazza, pronti per partire. Infatti sono arrivati assai prima di me. Noi siamo state a salutare la famiglia di Assunta e poi abbiamo dovuto trattenerci un pezzo da Michielutti in attesa del parroco. Ho veduto la Beltrame ed ho saputo che Marcello è prigioniero evaso, ma sta sempre nascosto sui monti per non essere preso. Prima di separarmi da Assunta mi son fatta promettere una visita a Tesis per il 15 agosto, la sua festa: verrà? Credo di sì.
 
Al ritorno abbiamo avuto un po' di pioggia: meritata perchè eravamo troppo ritardatari! Tuttavia, in grazia del buon paracqua del Parroco, sono giunta abbastanza bene a casa ove m'attendeva con impazienza. Malemuka, appena visto, è venuto a chiedere notizia sul mio ritorno ''"in carro".'' È proprio gentile! Ho appena il tempo di dar un ragguaglio complessivo alla zia della mia gita: poi me ne vado a letto perchè sono stanca.
 
'''1 agosto'''
 
Agosto! Ci siamo giunti, nonostante tanti guai, troppo presto; sì, troppo presto perchè non si fa quasi nulla di buono. Io, di certo, sono trascurante e pigra. Siamo in agosto, nove mesi, quindi, di prigionia e vassallaggio austro—germanico. Quanta tristezza e sconforto! Io non so come definire la vita che qui si conduce: certo questa è una tisi morale pericolosissima, entro la quale vi sono rimedi energici, ma riscontrabili solo nelle mani dei forti caratteri. Guai a vacillare un istante! Allora tutto è perduto inesorabilmente!
 
Malemuka è partito: è andato a Vittorio per prendere parecchie medicine e ritornerà fra tre giorni. Ha preso, come auriga, il forte Ludovico, cosicchè è rimasto uno stalliere solo, dato che uno fa il falciatore ed uno è malato: anche Wassel ora è soletto e gironzola senza far nulla. Mi ha raccontato che ha due sorelle ed un fratello mutilato, un povero giovane di ventidue anni che ha perduto la gamba destra al fronte italiano. I genitori sono vecchi, le sorelle inesperte, così nessuno cura la bella campagna che possiedono ed il raccolto è magrissimo.
 
'''2 agosto'''
 
In mezzo al mare di guai c'è una bella nuova oggi: ho ricevuto uno scritto di Pietro! Ah, nonostante tutto, ora sono contenta perchè il mio caro diletto, il mio tesoro è vivo e si ricorda sempre di me! Oh, anima mia adorata! ''"Stiamo bene"'' egli dice ''"ma da sette mesi ci mancano tue notizie che desideriamo.'' ''Scrivi presto. Attendiamo risposta. Saluti affettuosi"''. Benedette creature mie! Quanto affanno trapela da queste frasi concise! Quanta ansia in quei cuori già abbastanza sofferenti! Ah, io son causa di dolore alle creature che amo più di me stessa! Ma ciò è orribile, mostruoso!
 
Ho già risposto a lui: quante cose avrei voluto dirgli, ed una specialmente ... Invece ... quattro parole stereotipate: ''"Io e tutti in famiglia bene.'' ''Ho ricevuto due volte tue notizie e tre volte da casa; ho sempre risposto.'' ''Spero avrete almeno uno dei miei nove scritti.'' ''Attendo ancora tue buone nuove.'' ''Saluti affettuosi".'' E un bacio? È presto un anno che non ne scambiamo: dopo il nostro incontro del 7 settembre alla stazione, l'ultimo... Che sia proprio l'ultimo bacio? Oh, Signore, Signore, fate che non sia, fate che non sia!
 
'''3 agosto'''
 
Ieri si cominciò la trebbiatura del frumento a Vivaro: i nostri vi furono ieri mattina mentre noi a casa preparavamo il pane di frumento, segala e patate. Un quintale e 38 kg. di grano netto e poi quasi 50 kg. di sporco. Un bel danno in verità! L'avevo detto io che 300 manipoli sono di troppo, ma non giova oramai! Non ci imbrogliano altro, però: eh no! Ho fatto lezione breve perchè era la festa di S. Stefano, protettore del paese.
 
Sono stata alla Messa, ma non al vespro stassera: non avevo proprio tempo causa questi benedetti soldati. Malemuka aveva patate e fagiolini da cuocere ed io ho dovuto restare in cucina a far fuoco fino a tarda ora. Mia cugina doveva fare il bucato alla giubba del capitano, altra seccatura che vuol dar la sua parte di lavoro a questa casa già carica per bene; la zia non aveva voglia di stare attorno al fuoco.
 
Che serata tristissima per me! Mai come stassera ho sentito di essere sola ... Oh, cosa terribile! Sola ed avere tanto desiderio di affetto! Sola ed avere il cuore riboccante d'amore; sola ed avere una mamma tenerissima e uno sposo affezionato che soffrono di questa mia stessa solitudine. Sola, sola da tanto tempo! E debbo dire mea culpa!
 
'''4 agosto'''
 
Domenica. Sono stata alla Messa di Arba con Maria Angeli, ed ho fatto una gradita quanto utile passeggiata. Ho aiutato a preparare il pranzo: un pollo in umido, del resto, magari piccolo, ma squisito! Si ritorna all'usanza contadina di mangiar carne una volta alla settimana ed a non conoscere il macellaio. Nei giorni feriali abbiamo la zuppa di fagioli ora che i piselli sono finiti, ed una zuppa veramente squisita. Nel pomeriggio abbiamo avuto una pioggia abbondante, un vero torrente d'acqua.
 
Era appena terminato il vespro e sono rimasta bloccata sul limitare d'un portone assieme a zia Gigia con cui m'ero fermata. Che seccatura! Ma peggio assai di noi l'ebbero i paesani recatisi al Molinat d'ordine del Comando per una rivista delle mucche: lassù erano convenuti Vivaro ed Arba e sono state marcate per la requisizione le bestie più giovani e belle. Per un caso fortunato, in grazia della confusione causata dalla pioggia improvvisa, la nostra mucca è tornata a casa. Tutto il male non viene per nuocere!
 
'''5 agosto'''
 
Giornata calma, attiva, laboriosa, che mi ha messo un po' di pace nel cuore con la soddisfazione di aver fatto un po' di bene. Mi è arrivata una lettera di zia Emma, la quale è in vacanza fino al 28 agosto: anch'ella ha tante e tante ragioni di afflizione, povera creatura, costretta ad una realtà dura e pesante mentre la sua anima aspira senza posa a ciò che è alto, ideale!
 
È pesante per tutti questa catena che trasciniamo incespicando spesso lungo il sentiero: dobbiamo riconoscerne però la benefica influenza sulle passioni interiori e confessare che è uno stimolo alla forza morale.
 
'''6 agosto'''
 
Ecco un giorno ancora di operosità feconda: stamane, specialmente, avevo molto da fare. La zia stava lavando, Maria era occupata a cucire, ed io ho avuto la soddisfazione di preparare il pranzo: veramente è troppo lussuoso il nome, poichè era un pasto composto da una semplice zuppa di fagioli e pasta, ma la guerra porta così ... pranzo di guerra! Nel pomeriggio ho lavato le mie calze, ho badato al fuoco per cuocere le patate dei soldati, occupazione che si è prolungata fino a sera poichè c'è una pentola per gli attendenti, una per Ludovico, una per il collega, una per noi ... abbastanza mi pare!
 
Lisetta, la nipotina del parroco, venuta per la solita lezione, se n'è andata quasi subito sorridendo del mio gran ... travaglio, per dirla come diceva Josif. Io ero contenta, però, e lo sono sempre e soltanto quando ho molto lavoro. Stassera però ho inteso una triste nuova: è morta Giuditta Tolusso, quella cara ragazza che s'è rovinata la salute nel continuo cruccio d'esser lungi dal padre e d'essere ridotta nella povertà.
 
Troppe erano le malattie sviluppatesi: nefrite, pleurite, peritonite. Impossibile salvarla dati i mezzi attuali! L'avevano, è vero, trasportata a Maniago e messa sotto la cura diretta del capitano medico, ma ... ma il male voleva curato prima, la cara creatura era moralmente malata, molto malata, e la malattia morale era incurabile ... sotto i tedeschi!