Diario durante l'occupazione austriaca del 1917-18 a Tesis/2: differenze tra le versioni

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Dal parroco ricevetti i quaderni di aritmetica che mi sono preziosi per la seconda, inoltre un primo acconto di cento lire sul mio stipendio. Così, per questa doppia concessione sono proprio soddisfatta. Potrò far fare qualche lavoruccio ai miei bimbi: potrò restituire il denaro alla zia ed essere libera di comperarmi qualche uovo almeno!
 
'''2 marzo'''
 
Io non ho mai pensato che morremo di fame come predicono tanti: bisognerebbe che non confidassi nella Provvidenza. Intanto debbo dire che non abbiamo mai mangiato sì buone zuppe e tanta carne. Ieri abbiamo fatto gnocchi al sugo di vitello, avremo manzo per domani e lunedì; ed io oggi ho acquistato ancora un chilo e più di vitello, e stassera quattro chili di manzo. E poi c'è da pensare alla fame? Stanotte e stamane pioggia torrenziale. Ebbi pochi alunni nella mattinata, proprio causa il tempo. Invece nel pomeriggio vennero tutti, cosicchè feci il saggio di aritmetica, avendo fatto ieri quello di dettato.
 
Ai primi del mese è mio metodo fare un saggio scritto prima di riprendere lo svolgimento del programma. Dopo scuola fui dal parroco a portargli le poesie del Leopardi e mi trattenni un'oretta. Gli hanno mandato sedici quintali di granturco per i più poveri. Sia lode a Dio! Intanto si tira avanti. Stassera c'è stata la Via Crucis con la recita delle Litanie: venne anche Maria alla funzione. Sono tranquilla, almeno, ora che siamo libere. Andiamo a letto assai presto perchè ci manca il petrolio per le lampade. Ci vuol pazienza!
 
'''3 marzo'''
 
Domenica di marzo, proprio! Pioggia e vento tutto il giorno specie al mattino. Siamo andate alla messa e poi risolvemmo di trattenerci ad agucchiare in cucina. Verso le tre del pomeriggio venne Anna Fratta e così, tra le chiacchiere, attendemmo il vespro. Speriamo che domani ritorni il bel tempo. Stassera abbiamo fatto un'oretta nel tinello. Maria è già in camera che recita le sue preghiere. Ora vado anch'io. Animo a cominciare la nuova settimana e che il Cielo ci conceda di passarla senza soldati!
 
'''4 marzo'''
 
Stamattina Lucia, zia di Amedeo, mi portò quattro uova. Mi narrò, povera vecchia, che lo sciagurato ragazzo non è più a Udine. Pare lo abbiano inviato all'ospedale maggiore di Lubiana. Chissà quando lo rivedremo! Finito il quotidiano lavoro scolastico, sono andata dai Del Moro a chiedere se hanno nuove riguardo alle comunicazioni con l'Italia. Zio Vittorio fu a Maniago, ma nulla ottenne in quanto alla richiesta di scrivere. Però c'è un mezzo per avere notizie dei parenti dimoranti in Italia: si fa stampare un avviso di ricerca sulla "Gazzetta del Veneto" di cui è permessa la stampa a Udine e di cui giungono copie a Maniago tre volte per settimana. Il giornale si incarica di fornire le notizie con l'aiuto della Croce Rossa Italiana. Preparerò dunque un biglietto e incaricherò Vico di sbrigare la cosa a Maniago.
 
'''5 marzo'''
 
Quattro mesi di prigionia! Ne passassero solo altrettanti! Ho preparato il telegramma: ''"Dina Salvadori e parenti in Tesis di Maniago partecipano loro ottima salute. Chiedono notizie della famiglia abitante in Venezia Ognissanti 1362"''. Vico, l'assessore, mi assicurò che lo consegnerà al Comando di Maniago. In quattro settimane dovrei avere la risposta, cioè ai primi di aprile. Verrà? Speriamo!
 
'''6 marzo'''
 
Passano i giorni in una calma operosa e benefica. Passano rapidamente e s'avvicinerà sempre più quello della liberazione, indubbiamente! Il comando germanico partirà fra una decina di giorni: ora le truppe prussiane hanno lasciato definitivamente il fronte italiano e noi saremo alle prese con gli austriaci pieni di fame. Bella compagnia! Poco vitto noi e meno loro ... Possiamo stare allegri!
 
'''7 marzo'''
 
La zia è stata a Basaldella a macinare trenta chili di frumento per far fare la pasta ed il pane a Miutta. Ora che lascia l'amministrazione, il Comando dà libertà di macinare quanto si desidera fino all'arrivo degli austriaci. Invero noi non abbiamo pensiero per la fame: senza far tessera, avremo polenta fino alla prima metà di luglio certo. Per allora il campo darà patate, fagioli, verdure d'ogni genere. Il mugnaio ci venderà un po' di frumento turco per la minestra. Benedetta la provvidenza che non abbandona mai! Certo vi è della povera gente che deve stare a centro grammi di polenta e da tre giorni il forno dei Tonin cuoce pane di sorgo! A che passi riduce la guerra! Poveri bimbi e povere madri che soffrono vedendoli patire!
 
'''8 marzo'''
 
Non mi sentivo bene oggi! Una giornata fiacca, grigia, ed io ho poca volontà di fare. Mah, portiamo tutto con pazienza, che i poveri feriti languenti da mesi in fondo ai letti degli ospedali sono più infelici, certamente! Questo benedetto tempo non vuol mai rischiarare. Farebbe tanto bene al cuore un po' di sole!
 
'''9 marzo'''
 
Ah, non posso, non debbo lamentarmi no, poichè ogni giorno debbo toccar con mano che vi sono tanti e tanti assai più sventurati di me. Oggi sono state da noi a chiedere l'elemosina alcune sventurate profughe da Valdobbiadene. Tutti i paesi in vicinanza del fronte sono sgombri dai civili, non solo perchè vi è pericolo, ma perchè l'esercito tedesco li ha spogliati, per modo che non hanno nulla, nulla affatto. Raccontavano le due povere creature che vennero da noi (due spose col marito al fronte e quattro bimbi ciascuna) come gli infami ladroni abbiano vuotato completamente le loro case.
 
Ai loro paesi non ci sono Comandi ed il soldato fa man bassa. Distrussero e depredarono tutto il raccolto, ch'era ottimo sotto ogni rapporto, non solo, ma asportarono la biancheria, le vesti ... gli arredi. Ah, quando verranno alla luce tante ruberie tutto il mondo fremerà contro questi snaturati! I mobili che non poterono trasportare li bruciarono! Ah, vigliacchi, barbari nelle profonde radici del cuore! Cantate ancora un poco che già è debole ormai la voce! ... cantate sì, ma è suonata l'ora della punizione ... E tu sciagurata Italia, mira la rovina a cui hai condotto la parte migliore dei tuoi figli, mire la desolazione delle tue case ... e ringrazia le ... savie menti che ne dirigono alla gloria!
 
'''10 marzo'''
 
Siamo state a Vivaro tanto per muoverci un poco ora che c'è un po' di sole. Anche laggiù tutti parlano sempre e solo dei nostri invasori. Là vi erano gli alpini per più di un mese e, come dobbiamo dir noi pure, non fecero alcun danno, anzi si mostrarono educati, savi, sì che ottennero un po' di perdono; almeno non furono tanto malvisti. Nei giorni che precedettero la partenza erano tutti assai mesti; molti piansero.
 
Mi narrarono che mercoledì, il 6 marzo, essi, i nostri, e molti altri partenti tedeschi per la Francia, ebbero lite con gli austriaci, i quali non volevano che asportassero roba italiana; la questione divenne seria e gli artiglieri caricarono i cannoni. Fu un combattimento furioso, terribile; settemila tedeschi e cinquemila austriaci rimasero sul terreno. Il nostro Comando riferì il nome di alcuni sottufficiali morti di cui conoscevo uno, che veniva spesso dal comandante. Forse è morto pure Alfred? Me ne dorrebbe, era un sì buon giovanetto, gioviale, fanciullone tanto.
 
'''11 marzo'''
 
In settimana giungerà il Comando austriaco. Vedremo che facce si presenteranno. Quelle che ho visto ieri a Vivaro non erano certo delle più simpatiche.
 
'''12 marzo'''
 
''"Tirem innanz!"'' diceva Sor Giacomo, il maggiordomo di Canevaro, quando gli si chiedevano notizie della sua salute. Ancor noi possiamo dire lo stesso: ''"Tirem innanz",'' attendendo rassegnati gli avvenimenti dolorosi a cui dovremo ancor soggiacere, forti nella certezza incrollabile che giungerà pure l'ora della ricompensa e che non è vano il nostro patire.
 
'''13 marzo'''
 
Il nostro Pietro è spesso al servizio del Comando, che ha bisogno dell'asinello per andare a prendere il vitto. Anche stassera dovette andare a Maniago dopo le quattro. Almeno lo pagassero o gli dessero da mangiare! Rimase fino alle otto e ci portò la poco lieta notizia che presto verranno gli austriaci a riposo. Che sia poi vero? Temo di sì.
 
'''14 marzo'''
 
Intanto noi prepariamo la casa all'ordine perchè è davvero indecente. Se poi verrà chi la ridurrà in breve ad un porcile, pazienza e fiat! Maria stamattina ha pulito i pavimenti delle camere nuove: io riordinai il tinello e la nostra camera. Dopo pranzo pure ebbi molta occupazione: stirare, aggiustare biancheria e calze. Poi corsi alla ricerca di uova e di carne. Zago ammazza stassera un vitello: ne comprerò domattina due chili e faremo gnocchi al sugo! Non conosciamo la fame ancora!
 
'''15 marzo'''
 
Il Comando doveva partire oggi, ma ha protratto la decisione fino a domenica. È assai dolente di lasciar Tesis, sfido io! Invero non ha trattato male, anzi ... Chissà come saranno questi signori austriaci. Uhm, la fame è una cattiva compagnia e ho poca fiducia siano migliori di questi. Dicono che prenderanno quartiere solo a Vivaro. Tanto meglio!
 
'''16 marzo'''
 
Marzo è matto e ne fa d'ogni sorta! Ora ha rinfrescato in un modo che par d'essere in inverno. Burrasca di pochi giorni, ma naturale in questo mese capriccioso ... Siamo sempre ''"infra color che son sospesi"'' ... La Gazzetta di Udine non è ancora uscita. A quando le notizie? Mi dicono che fu profetizzata la pace per aprile. Fosse divinatore l'astrologo che la predisse!
 
'''17 marzo'''
 
Mi par d'aver toccato il Cielo con un dito, oggi! Sono lieta sebbene nuovi timori, nuove ambasce sorgano a farmi palpitare d'angoscia. Zia Emma mi ha mandato una lettera con due cartoline a lei dirette dai miei cari! Due donne di Provesano andarono a Udine ove è ferma parecchia posta dell'Italia e gliele portarono. Una è di Attilio da Venezia in data 17 novembre, l'altra è di mamma da Lungavilla in data 2 gennaio. Entrambe dicono: ''"Cerca notizie"'' e portano come indirizzo ''"Emma Del Moro, nata nel 1873"''. Che emozione, Dio mio, nel leggere quelle poche righe! Dopo quasi cinque mesi! Alfine si apre uno spiraglio: quanto ti ringrazio, buon Dio!
 
Ma mi dà a pensare il fatto che la mamma scrive da Lungavilla. Che sia con tutti i figli? Probabile. E papà e zio? Soldati! Venezia è quasi evacuata. Ah, non mi so abituare a questa tremenda nuova! Certo il mio Pietro li avrà invitati là! Pensare che potrei essere anch'io fra loro, così avrebbero una pena in meno. Oh, come rimpiango, ora più che mai, d'essere rimasta, ora che li penso là, lungi dalla casa amata, ad una vita tristemente nuova di lotte e di angustie. Vergine santa, aiutami tu a farmi forza, a rassegnarmi e a proseguire coraggiosamente. E chissà quanta posta ci sarà a Udine! Forse con notizie più precise di Pietro, di Gigi ...
 
'''18 marzo'''
 
Ho passato una notte agitata perchè anche nel sonno mi tormentava il pensiero dei miei diletti lontani. È proprio vero: la gioia è come il sole d'inverno! È spuntata tardi e tramontata presto, lasciandomi una maggior angoscia. Dove e come sarà la mia famiglia? Quali nuovi crucci ambasceranno le lagrime dei miei genitori? Dio di bontà, accetta il martirio mio come un'offerta, un olocausto per la protezione di tutti i miei cari, specialmente di Pietro mio! Salvamelo e concedimi che giunga presto il giorno in cui mi sarà dato di riabbracciarlo.