Tesis: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 469:
''Nell'assicurare che mi troverà sempre pronto ai suoi comandi in un alla mia intiera famiglia.Distintamente La riverisco Dev. ed umil. servitore
Antonio Salvadori fu Antonio''
 
 
'''Qualcuno fomenta il malumore'''
 
Perciò dovette succedere qualcosa di più decisivo. Qualche particolare fatto dovette intorbidare la situazione. A Tesis qualcuno fomentò malumore contro il parroco e distolse la gente dal partecipare generosamente alla spesa della campane.
 
Una settimana prima che venissero inaugurate le campane, il 27 aprile 1894, il solito D'Agnolo Luigi di Pietro Bambinello che lavora presso la vetreria Marinetti in Castello a Venezia, scrivendo al parroco ci rivela già qualcosa:
 
''"Desidererei sapere qualche cosa circa il noto affare, e sono certo ch'Ella vorrà colla solita circospezione informarmene; mi sarebbe utile aver notizia della serietà della controprotesta e dell'estensione che prendono le firme. Credo però che il grosso fatto (le nuove campane) prima di tutto abbia raggiunto qualche effetto, e che se non fosse altro avrà fatto sbollire certi ardori da Rodomonte".''
 
In data 11 maggio 1894 (qualche giorno dopo l'inaugurazione delle campane) Giuseppe Giacomelli di Giovanni (1857-1920), operaio della fabbrica Weberbeck a Murano, manifesta altri particolari preoccupanti. Scrive, infatti, a don Giuseppe:
 
''...provai molto dispiacere quando intesi dire infami insulti che (lei) ha ricevuto..., ma a Dio onore per le canaglie e per i infamatori dei galantuomini".''
 
Da tali lettere si viene a sapere che a Tesis si raccolsero firme da parte di qualcuno per cacciare dal paese don Cargnelli. Si costituì una ''"controprotesta"'' seria, cioè che preoccupava. Ci furono, inoltre, in paese delle persone che inviarono insulti al parroco e godettero della discordia che regnava in paese. Lo scrivente Giacomelli non teme di apostrofare con crudezza quei tali.
 
Vengono alla luce individui che col loro potere riescono a far cambiare bandiera alla gente. Di essi ebbe paura don Gasparotto e fuggì. Ma don Cargnelli, ormai, non poteva più tirarsi indietro: le campane andavano pagate comunque.
 
Gli emigranti, tutti solidali con don Cargnelli (in quanto inviano regolari offerte ed anche perché non ci sono documenti che dicano il contrario) manifestano amarezza grande per quello che accade in paese e soprattutto perché si tende ad offuscare il bel lavoro fatto da don Cargnelli.
 
Da Trieste Angeli Giuseppe Bonomo (1871-1947) il 6 maggio 1894 (vale a dire, il giorno stesso dell'inaugurazione delle campane) fa giungere così la solidarietà di tutti i tesani là residenti:
 
''"Riverendissimo Signor Compare, ora li notifico di quanto dimanda con la sua pregiatissima. Prima d'oggi non abbiamo potuto raggiungersi tutti insieme per ragrasolare più che sia stato possibile essendo il giorno di lavoro non facile di poter fare una riunione e in tal caso è trascorso qualche giorno. Ora quello che abbiamo raggiunto lo spediremo per mezzo di qualche d'uno del paese che verranno a casa in occasione delle feste delle Pentecoste. Ormai tutti qui i paesani lo ringraziano di tanto disturbo che si prende per l'interesse del paese di Tesis".''
 
Però, quei manipolatori del popolo fecero presa anche sugli emigranti stessi attraverso i loro familiari e parenti residenti in paese. Gli emigranti, infatti, non diedero più il loro contributo fissato, se guardiamo bene il resoconto di don Cargnelli esposto sopra.
 
Che la situazione a Tesis fosse di grande disagio e col passare del tempo fosse aumentato il fossato che separava il parroco dalla gente, lo rivela anche una lettera che il fonditore Broili spedisce a don Cargnelli il 31 agosto 1897.
 
Il Broili riferisce che in quello stesso giorno, cioè il 31 agosto 1897, erano passati da lui tre della Commissione (Galetto Osvaldo, De Zorzi Marco e D'Agnolo Giacinto) per saldare il conto delle campane; i tre, però, si rifiutarono di pagare il campanello.
''"...mi dichiararono che avendolo (il campanello) ordinato il Sig. Parroco, ad Egli e non ad altri devo di conseguenza rivolgermi".''
 
Conclude il Broili dicendo che restano da pagare lire 98,55. Probabilmente don Cargnelli fece in tempo a pagare "il suo campanello", ma la sua salute, già così cagionevole come risulta da varie lettere degli emigranti, non resse più a lungo a causa dei dispiaceri.
 
In data 1 giugno 1898 morì.
 
Il Vicario Foraneo, don Cappellari parroco di Arba, dopo il funerale di don Cargnelli annotò nel Registro dei morti il grande zelo del sacerdote, ma non aggiunse nulla circa la partecipazione della gente al dolore per la morte del suo parroco, cosa che sempre si usava fare in tali circostanze. Evidentemente il Vicario Foraneo aveva trovato segni tangibili di rifiuto del parroco appena defunto.
 
 
 
== DON VALENTINO MANIAGO (1898-1908)==