Pagina:Zibaldone di pensieri I.djvu/102: differenze tra le versioni
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 14: | Riga 14: | ||
{{Zb|6}}Il trecento fu il principio della nostra letteratura, non già il colmo, imperocchè non ebbe se non tre scrittori grandi: il quattrocento non fu corruzione nè {{ |
{{Zb|6}}Il trecento fu il principio della nostra letteratura, non già il colmo, imperocchè non ebbe se non tre scrittori grandi: il quattrocento non fu corruzione nè {{ZbPagina|2}} raffinamento del trecento, ma un sonno della letteratura (che avea dato luogo all’erudizione) la quale restava ancora incorrotta e peccava ancora più tosto di poco. {{AutoreCitato|Angelo Poliziano|Poliziano}}, {{AutoreCitato|Luigi Pulci|Pulci}}. Il cinquecento fu vera continuazione del trecento e il colmo della nostra letteratura. Di poi venne il raffinamento del seicento, che nel settecento s’è solamente mutato in corruzione d’altra specie, ma il buon gusto nel volgo dei letterati non è tornato più, nè tornerà secondo me, perchè dal niente si può passare al buono, ma dal troppo buono o sia dal corrotto stimo che non si possa. |
||