Pagina:Zibaldone di pensieri I.djvu/106: differenze tra le versioni

Aubrey (discussione | contributi)
 
Aubrey (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
non colla natura come faceano gli antichi i quali senza saperne più che tanto pure perchè l’arte era in sul principio e non ancora corrotta nogli schivavano ma non ci cadevano. Erano come fanciulli che non conoscono i vizi, noi siamo come vecchi che li conosciamo ma pel senno e l’esperienza gli schiviamo. E però abbiamo moltissimo più senno e arte che gli antichi, i quali per questo cadevano in infiniti difetti (non conoscendoli) in cui adesso non cadrebbe uno scolaro. Vizi d'{{AutoreCitato|Omero|Omero}} concetti del Petrarca, grossezze di Dante, seicentisterie dell’Ariosto del {{AutoreCitato|Torquato Tasso|Tasso}} del {{AutoreCitato|Annibal Caro|Caro}} ({{TestoCitato|Eneide|traduzione dell’''Eneide''}}) ec. E però adesso le nostre opere grandi (pochissime perchè ancora siamo nella corruzione onde pochissimi emergono) saranno tutte senza difetti, perfettissime, ma in somma non più originali, non avremo più Omero Dante l’Ariosto. Esempio manifesto del {{AutoreCitato|Giuseppe Parini|Parini}} {{AutoreCitato|Vittorio Alfieri|Alfieri}} {{AutoreCitato|Vincenzo Monti|Monti}} ec. Onde apparisce quel che io disopra ho detto che dopo che le arti di fanciulle e incorrotte si son fatte mature e corrotte, (come gli uomini di mezza età viziosi) invecchiando e ravvedendosi, non potranno più ripigliare il vigore della fanciullezza e giovinezza. Le arti presso i Greci e i latini corrotte una volta non risorsero più presso noi van risorgendo: primo esempio finora al mondo, dal quale solo si possono cavare le prove pratiche della mia sentenza. Se non che i poeti e altri scrittori grandi d’oggi stanno in certo modo agli antichi del 300 e 500 come i greci dei secoli d’Augusto e degli imperatori, per esempio {{AutoreCitato|Dionigi di Alicarnasso|Dionigi Alicarnasseo}}, {{AutoreCitato|Cassio Dione|Dione}}, {{AutoreCitato|Arriano|Arriano}} ad {{AutoreCitato|Erodoto|Erodoto}} {{AutoreCitato|Tucidide|Tucidide}} {{AutoreCitato|Senofonte|Senofonte}}: ma questi eran passati per un’età e si trovavano ancora in un’età più tosto di debolezza che di corruzione.
non colla natura come faceano gli antichi i quali senza saperne più che tanto pure perchè l’arte era in sul principio e non ancora corrotta nogli schivavano ma non ci cadevano. Erano come fanciulli che non conoscono i vizi, noi siamo come vecchi che li conosciamo ma pel senno e l’esperienza gli schiviamo. E però abbiamo moltissimo più senno e arte che gli antichi, i quali per questo cadevano in infiniti difetti (non conoscendoli) in cui adesso non cadrebbe uno scolaro. Vizi d'{{AutoreCitato|Omero|Omero}} concetti del Petrarca, grossezze di Dante, seicentisterie dell’Ariosto del {{AutoreCitato|Torquato Tasso|Tasso}} del {{AutoreCitato|Annibal Caro|Caro}} ({{TestoCitato|Eneide|traduzione dell’''Eneide''}}) ec. E però adesso le nostre opere grandi (pochissime perchè ancora siamo nella corruzione onde pochissimi emergono) saranno tutte senza difetti, perfettissime, ma in somma non più originali, non avremo più Omero Dante l’Ariosto. Esempio manifesto del {{AutoreCitato|Giuseppe Parini|Parini}} {{AutoreCitato|Vittorio Alfieri|Alfieri}} {{AutoreCitato|Vincenzo Monti|Monti}} ec. Onde apparisce quel che io disopra ho detto che dopo che le arti di fanciulle e incorrotte si son fatte mature e corrotte, (come gli uomini di mezza età viziosi) invecchiando e ravvedendosi, non potranno più ripigliare il vigore della fanciullezza e giovinezza. Le arti presso i Greci e i latini corrotte una volta non risorsero più presso noi van risorgendo: primo esempio finora al mondo, dal quale solo si possono cavare le prove pratiche della mia sentenza. Se non che i poeti e altri scrittori grandi d’oggi stanno in certo modo agli antichi del 300 e 500 come i greci dei secoli d’Augusto e degli imperatori, per esempio {{AutoreCitato|Dionigi di Alicarnasso|Dionigi Alicarnasseo}}, {{AutoreCitato|Cassio Dione|Dione}}, {{AutoreCitato|Arriano|Arriano}} ad {{AutoreCitato|Erodoto|Erodoto}} {{AutoreCitato|Tucidide|Tucidide}} {{AutoreCitato|Senofonte|Senofonte}}: ma questi eran passati per un’età e si trovavano ancora in un’età più tosto di debolezza che di corruzione.