Pagina:Manzoni.djvu/153: differenze tra le versioni

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reagì da sè medesimo contro quella servitù e contro quell’unzione di linguaggio, per tornare uomo anche col proprio confessore. Si trovano perciò con piacere molte altre lettere, nelle quali il Manzoni scrive al Tosi con molta naturalezza, e si rivela bonariamente qual è, senza prendere ad imprestito alcuno stile d’occasione e di convenienza o di obbedienza; che se il Manzoni ''solamente cattolico'' ci faceva l’effetto di un uomo asfissiato, noi ci sentiamo in esse inondare da un aere più spirabile che ci rinfresca e ci rasserena.
rongì da se medesimo centro quella servitù o contro
quell’unzione di linguaggio, per tornare uomo anche
col proprio confessore. Si trovano percio con piacere di
molte altro lettere, nelle quali il Manzoni scrive al
Tosi con molta naturalezza, e si rivela honariamente
qual e, senza prendere ad imprestito alcuno stilo gi
d’occasione e di convenienza o di obbedienza; che se
il Manzoni solcnnente cattolico ci faceva l’effetto di un
uomo asñssiato,:noi ci sentiamo in esse inondare da
un acre più spirahile che ci rlnfresea e ci rasserena.


Il Manzoni stesso temette, del resto, egli medesimo d’esser preso per più cattolico ch’egli veramente non fosse e non si sentisse, e in un momento di molta, se non ancora di perfetta, sincerità, nei primi giorni dell’anno 1828, se ne confessava candidamente ad una donna, alla poetessa piemontese Diodata Saluzzo Roero, la quale rallegravasi con lui, perch’egli fosse apparso al prete Lamennais di allora "religieux et catholique jusqu’au profond de l’ame." Quell’opinione lo spaventava come eccessiva, e però egli le scriveva: "Egli è vero che l’evidenza della religione cattolica riempie e domina il mio intelletto; io la vedo a capo e in fine di tutte le questioni morali; per tutto dove è invocata, per tutto donde è esclusa. Le verità stesse che pur si trovano senza la sua scorta, non mi sembrano intere, fondate, inconcusse, se non quando sono ricondotte ad essa ed appaiono quel che sono, conseguenze della sua dottrina. Un tale convincimento dee trasparire naturalmente da tutti i miei scritti, se non fosse altro, perciocchè, scrivendo, si vorrebbe esser forti e una tale forza non si trova che

i Il Manzoni stesso temette, del resto, egli modesimo d’esser preso per più cattolico ch’egli veramente
non fosse e non si sentisse, e in un momento di
molta, se non ancora di perfetta, sincerità, nei primi
giorni dell’anno 4828, se ne confessare candidamente
ad una donna, alla poetessa piemontese Diodata SaIuzzo Roero, la quale rallegravasi con lui, perch’egli
fosse apparso al prete Lamennais di allora a religieux
et catholique jusqtfau profond de Fame.» Quell’opi
inione lo spaventava come eccessiva, e pero egli le
scriveva z «Egli e vero che l’evidenza della religione
cattolica riempie e domina il miointelletto; io la vedo
a capo e in dns di tutte le questioni morali; per tutto
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