Pagina:Manzoni.djvu/99: differenze tra le versioni

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{{pt|lices.»|}}Ingegni critici entrambi, ossia correttivi, erano impediti essi stessi da una clamorosa e tumultuosa dimostrazione de’ loro sentimenti; poeti entrambi, non potevano tuttavia guardare con freddezza alcun oggetto della loro critica; moderavano dunque la passione e scaldavano la riflessione con una specie di compenso euritmico che le metteva quasi sempre fra loro in perfetta armonia.
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Il Fauriel sarebbe stato amato con ardore dalla Stael, se egli lo avesse voluto; ma preferì una soddisfazione più viva, quella di essere ammirato da lei, che, deposta oramai ogni speranza di una corrispondenza amorosa, poteva quindi scrivergli: "Je croirai moins de mal de la nature humaine quand votre âme noble et pure me fera sentir au moins tout le charme et tout le mérite des ètres privilégiés." Si comprende il fascino che un tal uomo dovette esercitare sopra il giovane Manzoni al suo arrivo in Parigi, e si capisce ancora come il Fauriel dovesse fortificarsi ne’ suoi virtuosi convincimenti, trovando adesione ad essi nell’animo di un Manzoni.
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Vuolsi egli da ciò argomentare che il Fauriel fosse, nella sua qualità di stoico, insensibile all’amore, e fargli quasi un merito di una tale insensibilità? Non è questo il mio pensiero. Pare, invece, che l’animo del Fauriel fosse preso, più ancora che dalle grazie, dalle virtù della vedova del Condorcet. Essa era nata sei anni prima di lui, ma, se egli amò alcuna donna, fu quella; ed amando fortemente quella, non ne poteva onestamente amare un’altra; perciò Beniamino Constant, scrivendo al Fauriel, dopo avere chiamata la
comprende il fascino cheánn tate uomo dovette osereitare sopra il giovane Manzoni al suo arrivo in Parigi,
e si capisce ancora come it Fauriet dovesse fortiñ-,
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Vuoisi egli da cio argomentare che il Fauriel tosse, nella sua qualità di pstoico, insensibile all'amore, e
fargli quasi un merito di una tale insensibìl ità‘? Non e in
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Fauriet fosse preso, più ancora che dalle grazie, dalle Qì
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