Pagina:Manzoni.djvu/62: differenze tra le versioni

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<section begin="s1" />il maestro, e che termina in ogni modo, come abbia-,
<section begin="s1" />i il maestro, e che termina in ogni modo, come abbiamo già udito, con la esaltazione del Monti sopra lo stesso Dante.
mo già udito, con la esaltazione del Monti sopra lo
stesso Dante.
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{{Centrato|I primi amici.}}
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Il libro del signor Romussi ci ha recata in quest'anno una grata sorpresa, ponendoci sott'occhio alcune lettere o frammenti di lettere giovanili del Bianconi, dalle quali ricaviamo il nome de' suoi tre primi amici. Il più intimo tra questi fu Giambattista Pagani di Brescia, col quale il Manzoni avea studiato a Pavia; le lettere del Manzoni ce lo mostrano affettuoso, devoto, pronto a render servigii, alcuna volta anche troppo, come quando volle dedicar di suo capo, in nome del Manzoni, a Vincenzo Monti il Carme ''In morte dell'Imbonati'', che si ristampava in Milano dal De Stefanis.<ref>Mi giova qui intorno al Pagani riferire per intiero la nota che trovasi nell'importante volume del Romussi; "Giambattista Pagani fu condiscepolo di Manzoni nel Collegio dei Nobili (Longone) di Milano, e gli conservò sempre un'amicizia che molti anni di lontananza non riescirono nè a spegnere, nè ad indebolire. Fino ai loro ultimi giorni si scambiarono con schietta cordialità proteste di affetto; e la ritrosia di Manzoni in questi ultimi anni a scriver lettere non lo fece mai tardo nel rispondere all'antico amico. Il Pagani era nato nel 1784 in Lonato: era quindi maggiore di un anno di Manzoni. Terminati gli studii del Collegio, il Pagani passò a Pavia a studiar giurisprudenza, e colà conobbe Vincenzo Monti, che teneva cattedra d'eloquenza, e che lo accolse{{pt||{{#section:Pagina:Manzoni.djvu/63|note1}}}}</ref> Veniva secondo Ignazio Calderari, che il <section end="s2" />
Il libro nel signor Bomussi ci ha recata quest’anno una grata sorpresa, ponendoci sott’occl1io alcune lettere o frammenti di lettere giovanili del Manzoni, dalle quali riceviamo il nome de' suoi tre primi
amici. Il più intimotra questi fu Giambattista Pagani
di Brescia, col quale il Manzoni avea studiato a Pavia; le lettere del Manzoni ce lo mostrano a l ettnoso,
devoto, pronto ~a render servigii, alcuna volta anche
troppo, come quando novelle dedicar di suo capo, in
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Mi giova qui intorno al Pagani riferire perlntiero lanota
che trovasi nell'importante volume del Bomnasi : a Giambattista
Pagani fu oondiscepolo di Manzoni nel Collegio dei Nobili (Longone) di Milano, e gli conservo sempre un'amicizia che molti
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