Pagina:Satire (Orazio).djvu/3: differenze tra le versioni

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 Che volte son le lor fatiche e stenti
 A procacciarsi il pan per la vecchiaja,
-E assicurarsi un placid'ozio, come
+E assicurarsi un placid’ozio, come
 La piccola formica, a noi di molta
 {{r|45}}Fatica esempio, quanto può col rostro
 Dietro si tragge, e del futuro accorta
-Via via l'abbica, ed il suo mucchio accresce.
+Via via l’abbica, ed il suo mucchio accresce.
-Sì, ma costei, quando l'Aquario attrista
+Sì, ma costei, quando l’Aquario attrista
-L'anno cadente, fuor non mette piede,
+L’anno cadente, fuor non mette piede,
-{{r|50}}E l'ammassato gran si gode in pace.
+{{r|50}}E l’ammassato gran si gode in pace.
 Ma te non verno, o sollion, non fuoco
 Nè mar nè ferro da lucrar distoglie,
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 Che val sotterra por furtivamente
 {{r|55}}Con paurosa mano immenso pondo
-D'argento e d'or? Perchè non si riduca,
+D’argento e d’or? Perchè non si riduca,
-S'io lo vada scemando, a un vil bajocco.
+S’io lo vada scemando, a un vil bajocco.
 Ma se tu non lo spendi, e che ha di bello
 La ragunata massa? or via poniamo,
-{{r|60}}Che tu nell'aja battut'abbia cento
+{{r|60}}Che tu nell’aja battut’abbia cento
 Mila moggia di gran. Non la tua pancia</poem>