Memorie per servire alla vita di Dante Alighieri/VII: differenze tra le versioni

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''Diretr'a me, che non era più tale ec.''</poem>
 
Che se parve cosa disconvenevole ad alcuno lo spiegare letteralmente tutto ciò che dice ''Dante'' della sua ''Beatrice'', quasi fosse un disonore per esso l'aver provati gli effetti di una passione, alla quale tutti gli uomini sono in un tempo per loro sventura soggetti, ricercando il senso allegorico nel suo Poema, si dovrà egli tradire il vero per salvare un sublime ingegno da una taccia, che egli ha comune con quasi tutto il genere umano? Se di tanta virtù ed onestà fu ricolma la sua Donna, di quanta in lei ne descrive, e se egli amò "non per libidine, ma per gentilezza di cuore"<ref>Aretino ''Vita di Dante''.</ref>, qual riprensione merita egli per avere con tutta la maggior tenerezza amato così nobile e degno oggetto, per cui divenne cotanto chiaro, e che per alcun tempo (cioè, fin che ella visse) lo sostenne col suo volto, menandolo seco per dritta via?<ref>''Dante'' Purg. Cant. XXX. vers. 121. e seg. Altrove ancora si fa gloria il poeta di essere stato da costei guidato per lo sentiero della virtù. Si rileggano i due sopra riferiti passi.</ref> Si potrebbe ancora ricercare se la ''Beatrice'', da cui finge di esser guidato Dante per il glorioso sentiero del cielo, sia l'anima beatificata di quella, che amò in terra, o come la intendono tutti, o quasi tutti i Commentatori della Commedia, la Cristiana Teologia; ma io reputo miglior consiglio il non entrare in simil disputa, lasciando che in ciò ciascuno creda a suo piacimento. Lunga certamente, e pericolosa inchiesta sarebbe l'esame di tutti quei luoghi della Commedia, ove si ragiona di Beatrice, ed alla fine non altro si potrebbe conchiudere, se non che molti passi male si accordano in ambedue i supposti, e che resta oscuro, se il Poeta sempre abbia inteso parlare dell'ombra di ''Beatrice'', o della Teologia<ref>Per esempio si legga il discorso che tiene nel Canto II. dell'Inferno ''Beatrice a Virgilio'', quando ella lo manda a servire di guida a ''Dante'' per lo disastroso cammino, e si vedrà che ora appare, che per questa ''Beatrice'' intendesse il poeta l'anima della sua donna, ora la teologia.</ref>. Del restante da tutto quello che leggesi nella ''Vita nuova'' di ''Dante'', la quale è sicuramente il più chiaro documento degli amori di lui con la ''Beatrice Portinari'', niun sentore si ha del modo con cui si disse sopra, seguendo il ''Boccaccio'', che egli di lei si era innamorato. Ma la verita è, che ''Dante'' ancor fanciullo nella Primavera dell'anno 1274. fu preso dalla bellezza, e dalle gentili maniere di ''Beatrice'', che era figliuola di ''Folco Portinari''<ref>''Dante'' nella ''Vita nuova'' parlando della morte dela padre della sua ''Beatrice''.</ref> cittadino molto ricco, e virtuoso della nostra Città<ref>E' noto che ''Folco di Ricovero Portinari'' nel 1285. in circa fondò lo spedale di Santa Maria Nuova. Ved. il padre ''Richa'' nelle Notizie istoriche delle Chiese Fiorentine tom. VIII. pag. 176. e seg. e si sa ancora che egli morì nel 1289. ai 31. di dicembre, come sta dalla sua iscrizione sepolcrale. Di ciò fa motto il medesimo Dante nella ''Vita nuova''.</ref> e di donna ''Cilia de Gherardo de Caponsacchi'' sua moglie<ref>Come apparisce dal suo testamento pubbblicato dal Padre Richa a pag. 231.</ref>. La vicinanza delle due famiglie ''Allighieri'' e ''Portinari'' potè far nascere, o alimentò certamente fra questi teneri fanciulli l'innocente loro inclinazione. Questa passione fu quella senza fallo, che risvegliò in Dante il genio per la poesia<ref>Nella sua Commedia Cant. XXIV. del Purgatorio vers. 58 e seg. dice che l'aver esso portata la poesia ad un più alto grado di quello, a cui erano arrivati i poeti vissuti avanti di lui, era dipenduto da questo, cioè che eglino non avevano seguito, come lui, lo stile, ed il concetto che detta amore. Adunque a questo credeva di esser debitore di quel tanto, che fatto aveva per migliorare la volgar poesia.</ref>, e dopo avere da se appresa "l'arte di dire parole per rima", si cimentò a comporre il suo primo sonetto per raccontare una visione amorosa. Non è mio impegno il trattener troppo il mio lettore narrandogli ciò che sofferse il Poeta nel tempo di questo suo innamoramento; ed abbastanza egli stesso ha tutti i moti, e tutti i trasporti dell'infiammato suo cuore con forza ed energia, più di quello che bisognasse, nella mentovata Opera, e nelle sue rime descritti e delineati. La morte sopravvenuta a ''Beatrice'' nel ventesimo sesto anno dell'età sua<ref>Il ''Boccaccio'' nella Vita di Dante, scrive che ''Beatrice'' quando morì "era quasi nel fine del suo 24° anno." Ma ciò è falso, mentre dato per vero, che Dante di lei s'innamorasse sul finire degli anni 9. bisogna concludere che ciò accadesse nel mese d'aprile in circa del 1274. nato essendo nel maggio del 1265.; e scrivendo lo stesso ''Dante'' che allora ''Beatrice'' era entrata nel 9. anno di poco tempo, chi non vede chiaramente che ella dovette nascere nel detto mese d'aprile del 1265. e che nel giugno del 1290. aveva 26 anni compiuti?</ref>, il dì 9. giugno 1290<ref>Tanto dice il ''Boccaccio'' loc. cit. e lo stesso ''Dante'' nella ''Vita nuova'' là ove scrive "Io dico che secondo l'usanza d'Italia l'anima sua (cioè ''di Beatrice'') nobilissima si partì nella prima ora del nono giorno del mese; e secondo l'usanza di Siria, ella si partì nel nono mese dell'anno, perocchè il primo mese è Tismin (forse ''Tisri'') è a noi ottobre.</ref>.
 
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