Brani di vita/Libro secondo/Ad un giornale: differenze tra le versioni

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E questa domanda non la farei nemmeno, se tra i nomi citati non ci fosse anche quello del Mistrali. Spero bene che il signor ''Arnaldo'', cedendo alle lusinghe di una frase che faceva da scappata finale al suo articolo, non si sia accorto che dove voleva mettere una innocente malignità, ha messo invece una accusa grave e sanguinosa. Spero che non si sia accorto come dal suo articolo si possa dedurre che io incensi il Mistrali per esserne incensato. E mi rispetto troppo per scendere a discutere questa supposizione; solo voglio dire che non sarebbe male pensare a quel che si scrive, anche quando si fa della critica.
E non sarebbe ora di smetterla con queste accuse di scuole, di consorterie letterarie che non sono e non possono essere se non Accademie organizzate e pagate a posta, come la {{AutoreCitato|Accademia della Crusca|Crusca}}? Voi altri, v'immaginate una scuola bolognese, disciplinata come un reggimento, costituita come una loggia massonica. Sognate un Carducci ''Venerabile'', Panzacchi e Stecchetti ''Gran Luci'' e via via. Credete in una chiesuola feroce nella sua ortodossìa e pronta a scomunicare quello che vien di fuori. Non cerchiamo chi abbia dato a bere simili panzane agli ingenui, ma il bello è che i pretesi adepti della scuola bolognese non hanno di comune fra loro che l'editore per la sufficiente ragione che ce n'è uno solo. E, tuttavia essendo amici, è molto se c'incontriamo una volta al mese, e l'ultima volta che alcuni di noi si trovarono insieme, fu a tavola, per festeggiare il vostro Fernando Fontana. Non sapete dunque che quando Paolo Ferrari, ma che dico! quando il Marenco assistevano alla rappresentazione d'una loro commedia, qui c'era un pubblico che li chiamava al proscenio quando volevano? Dove li pescate dunque questi esclusivismi, queste consorterie, questi mutui incensamenti? Pur troppo è così. Basta che a Precotto uno stampi un lunario e un altro lo compri perchè la critica strilli come un'oca spennata contro la ''scuola'' di Precotto e tiri fuori i soliti luoghi comuni di consorteria, di mutui incensamenti e di chiesuole. Ma dove era questa feroce, questa esclusiva chiesa bolognese, quando Arrigo Boito, già crocifisso a Milano, resuscitava a Bologna?
E dichiarando che, quanto a me, ho in tasca tutte le scuole e tutte le chiese, le levo l'incomodo, signor Direttore, e la ringrazio.