Sentenza Tribunale penale di Perugia - Vicenda Federconsorzi: differenze tra le versioni

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- Non può invece aggiungersi ad esso l’importo delle cambiali rinvenute all’interno degli uffici di Federconsorzi dal commissario governativo Lettera e fatte oggetto di sequestro preventivo nell’aprile 1996.
 
Va al riguardo precisato che in base alle risultanze del bilancio chiuso al 31-12-1995 Federconsorzi risultava disporre di un determinato portafoglio cambiali, relative a crediti verso CAP e a crediti verso produttori agricoli, nonché di cambiali sempre concernenti il rapporto con i consorzi agrari, poste all’incasso o allo sconto presso banche o istituti finanziari (come Agrifactoring), da cui derivavano crediti condizionali, cioè sottoposti alla condizione del regresso azionato dai soggetti cui i titoli erano stati girati.
 
Nel marzo 1996 il GIP presso questo Tribunale su richiesta del P.M. dispose il sequestro preventivo di una serie di cespiti, alcuni già trasferiti a SGR e altri destinati alla cessione, ma non ancora trasferiti.
 
In particolare, oltre alla partecipazione nelle società SAIIM, SAGRIM e INDIPENDENZA e nella BNA, caddero sotto il vincolo una pluralità di crediti residui non ancora trasferiti, tra i quali quello verso il MAF e vari crediti portati da cambiali verso produttori agricoli e verso consorzi agrari .
L’avv. Lettera, ancora commissario governativo, sebbene non più liquidatore, fu nominato custode.
 
Ma il predetto nello stesso lasso di tempo rinvenne presso un ufficio della sede di via Salaria in cui la Federconsorzi si era nel frattempo trasferita, in particolare in una cassaforte sita nell’ufficio del rag. Ciatti, scatole contenenti cambiali riposte disordinatamente.
 
Si trattava di titoli di cui il commissario governativo nulla sapeva e che risultavano emesse dai consorzi agrari all’ordine di Fedit per rilevantissimi importi.
 
Il complesso lavoro di classificazione dei titoli condusse alla loro ripartizione in due categorie, quella delle cambiali emesse in garanzia a fronte di prestiti dodecennali e aventi scadenze fino al 1998, di importo complessivo pari a 172 miliardi di lire, e quella delle cambiali agrarie e ordinarie con scadenze fino al 1992, addebitate ai CAP e da restituirsi su richiesta, di importo pari a 615 miliardi di lire.
 
Dette cambiali furono parimenti sottoposte a sequestro preventivo e affidate in custodia all’Avv. Lettera .
 
Per mera completezza e al solo scopo di evitare equivoci, va altresì soggiunto che nel 1997 l’avv. Lettera all’interno del caveau di Federconsorzi, oltre ad imbattersi in beni ulteriori, come quadri e collezioni di monete, avrebbe rinvenuto ulteriori cambiali riferibili ad epoche anteriori al 1991, che si trovavano custodite in cassetti identici ad altri completamente vuoti, dove certamente erano state in precedenza riposte altre cambiali, relative ad anni diversi, presumibilmente le stesse poi ritrovate in via Salaria.
 
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