Pagina:Manzoni.djvu/110: differenze tra le versioni

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'. Sono versi pittoreschi; ma il Manzoni ricordava,
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senza dubbio, nel comporli una impressione propria,
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essendo ben noto agli amici del Poeta, confegli soleva, innanzi a lodi che gli facevano piacere, arrossire come fanciullo. “ a
senza dubbio, nel comporli una impressione propria,
In questi altri versi, il primo e da notare per
essendo ben noto agli amici del Poeta, confegli so-
l'equivoco della parola carenti, la qu ale si puoriferireq
leva, innanzi a lodi che gli facevano piacere, arros-
alla Gloria, come a tutte le donne a mate in genere; ed
sire come fanciullo. “ a
vero pur troppo, che di mille innamorati, iquali sognano la gloria, uno solo riesce, con pena, a conseguirla; parecchi de' versi che seguono, sentono come
In questi altri versi, il primo e da notare per W
un soave afllato virgiliano: a
l' equivoco della parola carenti, la qu ale si puoriferireq
alla Gloria, come a tutte le donne a mate in genere; ed
V'e la Gloria, sospir di mille amanti: Ii
Vede la schiva i mille, e ad un sorride.
è vero pur troppo, che di mille innamorati, iquali so-

gnano la gloria, uno solo riesce, con pena, a conse-
Ivi il trasse la Diva. Alfappressarsì, A .'A
guirla ; parecchi de' versi che seguono, sentono come
Dell'aura sacra all’aspirar, di lieto i
un soave afllato virgiliano: a À
Orror compreso in ogni vena il sangue
V' e la Gloria, sospir di mille amanti: Ii
Sentia l'eletto, ed una fiamma lieve ~ i
Vede la schiva i mille, e ad un sorride.
V Lambir la fronte ed eccupar Pingegno;
Ivi il trasse la Diva. Alfappressarsì , A .' A E
Dell' aura sacra all’aspirar , di lieto i
Orror compreso in ogni vena il sangue
Sentia l' eletto, ed una fiamma lieve ~ i
t V Lambir la fronte ed eccupar Pingegno;
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as Poi che nell' alto della selvaxl pose » ` t
Non conscio passo, abbandonò Paltezza ·
Del solitario trono, e nel segreto l «
Asilo Urania il prode alunno aggiunse. E
Come talvolta ad uom rassembra in sogno _
Su lunga scala, o per dirupo, lieve l ‘
Seorrer col pie nonialternato all’imo , . it
Ne mai grado calcar, nè oñender sasso; V
Tal su gli aerei gioghi scrvolando, G
Discendea la Celeste. ' ”
L" immagine seguente ci ricorda un’analoga simi- e
litudine dantesca; quella che vien dopo ha pure per ,
noi qualche importanza biograiìca,.perchè,, sotto la
impressione provata dal poeta Pindaro, reso improv-·
zi
zi
as Poi che nell'alto della selvaxl pose »
Non conscio passo, abbandonò Paltezza
Del solitario trono, e nel segreto
Asilo Urania il prode alunno aggiunse.

Come talvolta ad uom rassembra in sogno
Su lunga scala, o per dirupo, lieve
Seorrer col pie nonialternato all’imo, . it
Ne mai grado calcar, nè oñender sasso;
Tal su gli aerei gioghi scrvolando,
Discendea la Celeste.

L" immagine seguente ci ricorda un’analoga simi- e
litudine dantesca; quella che vien dopo ha pure per,
noi qualche importanza biograiìca,.perchè,, sotto la
impressione provata dal poeta Pindaro, reso improvzi
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