Pagina:Manzoni.djvu/84: differenze tra le versioni
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Di lei che amasti ed ami ancor, che tutto, |
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Te perdendo, ha perduto. |
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L' Imbonati sorride mestaxnente, e risponde: |
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Se non fosse |
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Ch' io l' amo tanto, io preghcrei che ratto |
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Quell' anima gentil fuor delle membra |
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Prendesse il vol, per chiudcr l' ali in grembo |
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Di Quei ch' eterna ciò che a Lui somiglia. |
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Che, fin cli’io non la veggo, e ch' io son certo i |
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Dì mai più non lasciarla, esser felice |
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Pienamente non posso. A questi accenti |
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Chinammo il volto, e taciti ristemmo; · |
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È Ma, per gli occhi d' entrambi, il cor parlava. |
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Dopo questo omaggio che il giovine Poeta, preteso |
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ateo, rende per le parole dell’Imb0nati alla credenza |
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in Dio e nella immortalità dell'anima umana, egli do- . |
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manda all' ombra dell' Imbonati quale impressione |
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essa abbia provato nel punto della morte.} Essa ri- |
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È sponde evasivamente che non provò alcun dolore, « |
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che le parve liberarsi da un breve sonno; ma poi, |
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ridesta alla vita eterna, le increbbe non ritrovarsi più |
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vicina la cara donna che vegliare, con amorosa pietà, |
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al fianco di lui infermo. Altro l' lmbonati non può |
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rimpiangere di questa vita mortale, ne il triste mondo |
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cl1’ egli abbandonò. Anima virtuosamente stoica e scet- |
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* Questa pareva una preoccupazione forte nel Manzoni: noi |
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abbiamo veduto nelle lettere che scrive intorno ali' Arese mori- |
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bondo conf egli si sdegni contro il sacerdote che viene a crescere |
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il terrore della morte; è noto poi come l' estrema agonia del |
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Manzoni sia stata dolorosa, pel terrore che lo invase nell' ultimo |
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i momento. ‘ |