Pagina:Catullo e Lesbia.djvu/308: differenze tra le versioni

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<poem>{{smaller|Pag. 204.}}{{spazi|10}}{{§|multivola|[[Catullo e Lesbia/Traduzione/Parte terza. Riconciliazione/19. A Manlio - LXVIII Ad Manlium#multivola|''Quamquam præcipue multivola est mulier.'']]}}</poem>
<poem>{{smaller|Pag. 204.}}{{spazi|10}}{{§|multivola|[[Catullo e Lesbia/Traduzione/Parte terza. Riconciliazione/19. A Manlio - LXVIII Ad Manlium#multivola|''Quamquam præcipue multivola est mulier.'']]}}</poem>


Non è da riferire alle donne che non sono generalmente costanti; ma invece alla colomba, da cui è tolto il paragone con Laodamia. Che ''mulier'' è usato per ''fæmina,'' come bene osserva il {{Ac|Antonio Partenio|Partenio}}; nè ci sembrerà strano quando ricorderemo che {{Ac|Orazio}} disse ''uxores'' delle capre:
Non è da riferire alle donne che non sono generalmente costanti; ma invece alla colomba, da cui è tolto il paragone con Laodamia. Che ''mulier'' è usato per ''fæmina,'' come bene osserva il {{Ac|Antonio Partenio|Partenio}}; nè ci sembrerà strano quando ricorderemo che {{Ac|Quinto Orazio Flacco|Orazio}} disse ''uxores'' delle capre:
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Quærunt latentes et thymo deviæ
Quærunt latentes et thymo deviæ
Olentis uxores mariti;</poem></i>}}
Olentis uxores mariti;</poem></i>}}
e {{Ac|Virgilio}} chiamò ''virum'' il caprone:
e {{Ac|Publio Virgilio Marone|Virgilio}} chiamò ''virum'' il caprone:
{{Blocco centrato|<i><poem>Vir gregis ipse caper deerraverat;</poem></i>}}
{{Blocco centrato|<i><poem>Vir gregis ipse caper deerraverat;</poem></i>}}
e {{Ac|Marziale}} similmente:
e {{Ac|Marco Valerio Marziale|Marziale}} similmente:
{{Blocco centrato|<i><poem>Et illud oleas quod viri capellarum.</poem></i>}}
{{Blocco centrato|<i><poem>Et illud oleas quod viri capellarum.</poem></i>}}
Nè ''multivola'' significa che ''vuole molte cose,'' ma che ''vola molto:'' aggettivo bellissimo coniato dal nostro poeta, che la composizione degli aggettivi imparò dai Greci.
Nè ''multivola'' significa che ''vuole molte cose,'' ma che ''vola molto:'' aggettivo bellissimo coniato dal nostro poeta, che la composizione degli aggettivi imparò dai Greci.