Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo II.djvu/444: differenze tra le versioni

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egli con magnifico apparato di spoglie e di trofei e preceduto dai prigionieri venne trionfando per mezzo Bizanzio, non però alla foggia antica, ma dalla propria casa partitosi a piedi giunse all’Ippodromo, e di qui al luogo dove s’ergeva il trono dell’ imperatore<ref>(1) Con tre maniere di trionfo guiderdonavansi gli antichi generali tornando vittoriosi in Roma. Se reputati degni del trionfo maggiore, essi entravano nella città coronati d’alloro, su carri tirati da quattro cavalli, e sacrificavano tori. Se del secondo, detto propriamente ovazione, cingevansi la fronte con una corona di mortine, ed ivano a piede col popolo dietro gridante per letizia o, o, o, o, dalla quale esclamazione derivarono forse le parole ''ouare'' oppure ''ovare'' ed ''ovazione''. Dissi ''forse'' perché {{AutoreCitato|Plutarco}} le vuole provenienti dal sagrificio fattovi d’una pecora ( nomata ''ovis'' dai Latini) in cambio d’un toro. Se del terzo, ogni loro pompa consisteva unicamente nelle insegne trionfali : ciò basta per comprendere a quale delle tre specie debba riferirsi il trionfo di Belisario. Sull’uso e l’ordine dei trionfi vedi F. Noferi Panvini; e sulle cagioni loro Agellio ( lib. {{Sc|v}}, cap. 6 ).</ref>. Tra le spoglie vedevi tutta la suppellettile spettante in addietro al re vinto, aurei troni, pompose e gemmate carrette su cui andava a diporto la consorte di lui, vasi d’oro e così pure l’intiero apprestamento della reale mensa ; argento a miriadi di talenti <ref>(2) Numero corrispondente a dieci mila.</ref>, ed in fine tutti gli arredi sontuosissimi e preziosissimi del palazzo di Roma, tolti da Gizerico nel mettere a sacco la città, come ho a suo tempo narrato<ref>(3) [[Istoria delle guerre vandaliche/Libro primo/Capo V|Lib. {{Sc|i}}, cap. 5]], {{TestoCitato|Istoria delle guerre vandaliche|Guerre Vandaliche}}.</ref>.
egli con magnifico apparato di spoglie e di trofei e preceduto dai prigionieri venne trionfando per mezzo Bizanzio, non però alla foggia antica, ma dalla propria casa partitosi a piedi giunse all’Ippodromo, e di qui al luogo dove s’ergeva il trono dell’ imperatore<ref>(1) Con tre maniere di trionfo guiderdonavansi gli antichi generali tornando vittoriosi in Roma. Se reputati degni del trionfo maggiore, essi entravano nella città coronati d’alloro, su carri tirati da quattro cavalli, e sacrificavano tori. Se del secondo, detto propriamente ovazione, cingevansi la fronte con una corona di mortine, ed ivano a piede col popolo dietro gridante per letizia o, o, o, o, dalla quale esclamazione derivarono forse le parole ''ouare'' oppure ''ovare'' ed ''ovazione''. Dissi ''forse'' perché {{AutoreCitato|Plutarco|Plutarco}} le vuole provenienti dal sagrificio fattovi d’una pecora ( nomata ''ovis'' dai Latini) in cambio d’un toro. Se del terzo, ogni loro pompa consisteva unicamente nelle insegne trionfali : ciò basta per comprendere a quale delle tre specie debba riferirsi il trionfo di Belisario. Sull’uso e l’ordine dei trionfi vedi F. Noferi Panvini; e sulle cagioni loro Agellio ( lib. {{Sc|v}}, cap. 6 ).</ref>. Tra le spoglie vedevi tutta la suppellettile spettante in addietro al re vinto, aurei troni, pompose e gemmate carrette su cui andava a diporto la consorte di lui, vasi d’oro e così pure l’intiero apprestamento della reale mensa ; argento a miriadi di talenti <ref>(2) Numero corrispondente a dieci mila.</ref>, ed in fine tutti gli arredi sontuosissimi e preziosissimi del palazzo di Roma, tolti da Gizerico nel mettere a sacco la città, come ho a suo tempo narrato<ref>(3) [[Istoria delle guerre vandaliche/Libro primo/Capo V|Lib. {{Sc|i}}, cap. 5]], {{TestoCitato|Istoria delle guerre vandaliche|Guerre Vandaliche}}.</ref>.


II. Fra le antedette suppellettili eranvi ancora du’sacri vasi di molto pregio tolti agli Ebrei, e portati a
II. Fra le antedette suppellettili eranvi ancora du’sacri vasi di molto pregio tolti agli Ebrei, e portati a