Pagina:Catullo e Lesbia.djvu/37: differenze tra le versioni
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gli voltaron faccia; fu tenuto in pregio da {{Ac|Cornelio Nepote|Cornelio Nepote}}, che gli diede pubblica testimonianza di stima, nominandolo con onore nelle sue ''Cronache''; da Memmio pretore, che professava la dottrina d’{{Ac|Epicuro}}, a cui era pur devoto Catullo, e avea meritata la dedica del gran poema di {{Ac|Tito Lucrezio Caro|Lucrezio}}; ammesso alla mensa di Cesare, che egli doveva pungere più tardi con gli epigrammi più sanguinosi; accolto nelle primarie famiglie, circondato d’ammiratori, di parassiti, di tutto quello splendore che abbaglia i giovani patrizi, di quel fumo che monta alla testa e fa venir la vertigine. |
gli voltaron faccia; fu tenuto in pregio da {{Ac|Cornelio Nepote|Cornelio Nepote}}, che gli diede pubblica testimonianza di stima, nominandolo con onore nelle sue ''Cronache''; da Memmio pretore, che professava la dottrina d’{{Ac|Epicuro|Epicuro}}, a cui era pur devoto Catullo, e avea meritata la dedica del gran poema di {{Ac|Tito Lucrezio Caro|Lucrezio}}; ammesso alla mensa di Cesare, che egli doveva pungere più tardi con gli epigrammi più sanguinosi; accolto nelle primarie famiglie, circondato d’ammiratori, di parassiti, di tutto quello splendore che abbaglia i giovani patrizi, di quel fumo che monta alla testa e fa venir la vertigine. |
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Ciò nonostante ei non tralascia i suoi cari studii; le piacevoli sensazioni, che gli procacciava codesta vita, non erano tali da ingombrargli l’ingegno ed occupargli il cuore. Scrive qualche verso d’occasione,<ref>Schwab, loc. cit.</ref> si esercita sui greci, compone il famoso poemetto sulle ''Nozze di Teti e Peleo'',<ref>Carm. {{ec|[[Le poesie di Catullo/64|LXVIII]]|[[Le poesie di Catullo/64|LXIV]]}}.</ref> l’aureo ''Carme nuziale,''<ref>Carm. [[Le poesie di Catullo/62|LXII]].</ref> il ''secolare'' a Diana, imita o traduce l’''Ati e Berecintia;'' ma in mezzo a codeste occupazioni l’ anima sua rimaneva disoccupata; non avea presa ancora una vera passione. |
Ciò nonostante ei non tralascia i suoi cari studii; le piacevoli sensazioni, che gli procacciava codesta vita, non erano tali da ingombrargli l’ingegno ed occupargli il cuore. Scrive qualche verso d’occasione,<ref>Schwab, loc. cit.</ref> si esercita sui greci, compone il famoso poemetto sulle ''Nozze di Teti e Peleo'',<ref>Carm. {{ec|[[Le poesie di Catullo/64|LXVIII]]|[[Le poesie di Catullo/64|LXIV]]}}.</ref> l’aureo ''Carme nuziale,''<ref>Carm. [[Le poesie di Catullo/62|LXII]].</ref> il ''secolare'' a Diana, imita o traduce l’''Ati e Berecintia;'' ma in mezzo a codeste occupazioni l’ anima sua rimaneva disoccupata; non avea presa ancora una vera passione. |