Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1923, XXII.djvu/452: differenze tra le versioni

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non dedica più un "''poème''" al suo mecenate, ma una "''commedia'' ". Così anche nelle ''Memorie'', ma nel copione alla parola ''pièce'' cancellata si sostituiscono ''livre'' e ''poème'' - correzioni suggerite da riguardo agli attori o da essi volute. Il traduttore fece poi il comodo suo.
non dedica più un "''poème''" al suo mecenate, ma una "''commedia'' ". Così anche nelle ''Memorie'', ma nel copione alla parola ''pièce'' cancellata si sostituiscono ''livre'' e ''poème'' - correzioni suggerite da riguardo agli attori o da essi volute. Il traduttore fece poi il comodo suo.


Nella forma italiana la commedia si fa più pesante e domina la consueta verbosità goldoniana. Una breve battuta come ''si l'on vous annonce, elle tremble'', è diluita cosi: " Quando vi sente o vi vede venire, ella cambia di colore e trema e vorrebbe nasconclersi ". A un laconico ''quel homme!'' risponde un pettegolo ''che uomo singolare che è mio fratello!'' La breve arguta scena dove il conte approfittando d’una leggera indisposizione di Eleonora si affretta a sospendere la famosa cena, perde ogni sapore nella prolissa veste della traduzione (a. III, III). A svelare sinceramente il suo cuore ad Araminta, a confessarle cioè come per assestarsi abbia bisogno della dote di sua figlia, il cavaliere sfila (nella traduzione) un lungo ben tornito discorso che prende tutta una pagina di stampa.
Nella forma italiana la commedia si fa più pesante e domina la consueta verbosità goldoniana. Una breve battuta come ''si l'on vous annonce, elle tremble'', è diluita così: " Quando vi sente o vi vede venire, ella cambia di colore e trema e vorrebbe nasconclersi ". A un laconico ''quel homme!'' risponde un pettegolo ''che uomo singolare che è mio fratello!'' La breve arguta scena dove il conte approfittando d’una leggera indisposizione di Eleonora si affretta a sospendere la famosa cena, perde ogni sapore nella prolissa veste della traduzione (a. III, III). A svelare sinceramente il suo cuore ad Araminta, a confessarle cioè come per assestarsi abbia bisogno della dote di sua figlia, il cavaliere sfila (nella traduzione) un lungo ben tornito discorso che prende tutta una pagina di stampa.


Messe a confronto le due commedie non si può non concludere - per la maggior agilità del dialogo e della forma - a favore della lezione originale. Il francese del G. non vuol esser quello di {{AutoreCitato|Boileau}} o di Molière, ma se non è la bella liscia strada maestra, non v’incespichi mai in certi aguzzi ciottoloni che farebbero vedere le stelle al meno pedante dei puristi. False eleganze, barbarismi e i più goffi e più buffi gallicismi (ella negligenta tutto, allumando, il marchese è incantato, la figlia è guadagnata, addirizzatevi a un libraio, ecc.) infiorano a ogni passo questa traduzione e non s’intende come potessero sfuggire al Goldoni che se non fu un precursore di padre Cesari e del marchese Puoti mandava in Italia ancora dopo il ’70 lettere, poesie e dediche che non mostrano avesse scordato a tal segno la lingua del suo paese.
Messe a confronto le due commedie non si può non concludere - per la maggior agilità del dialogo e della forma - a favore della lezione originale. Il francese del G. non vuol esser quello di {{AutoreCitato|Boileau}} o di Molière, ma se non è la bella liscia strada maestra, non v’incespichi mai in certi aguzzi ciottoloni che farebbero vedere le stelle al meno pedante dei puristi. False eleganze, barbarismi e i più goffi e più buffi gallicismi (ella negligenta tutto, allumando, il marchese è incantato, la figlia è guadagnata, addirizzatevi a un libraio, ecc.) infiorano a ogni passo questa traduzione e non s’intende come potessero sfuggire al Goldoni che se non fu un precursore di padre Cesari e del marchese Puoti mandava in Italia ancora dopo il ’70 lettere, poesie e dediche che non mostrano avesse scordato a tal segno la lingua del suo paese.