Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1923, XXII.djvu/452: differenze tra le versioni
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non dedica più un "''poème''" al suo mecenate, ma una "''commedia'' ". Così anche nelle ''Memorie'', ma nel copione alla parola ''pièce'' cancellata si sostituiscono ''livre'' e ''poème'' - correzioni suggerite da riguardo agli attori o da essi volute. Il traduttore fece poi il comodo suo. |
non dedica più un "''poème''" al suo mecenate, ma una "''commedia'' ". Così anche nelle ''Memorie'', ma nel copione alla parola ''pièce'' cancellata si sostituiscono ''livre'' e ''poème'' - correzioni suggerite da riguardo agli attori o da essi volute. Il traduttore fece poi il comodo suo. |
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Nella forma italiana la commedia si fa più pesante e domina la consueta verbosità goldoniana. Una breve battuta come ''si l'on vous annonce, elle tremble'', è diluita |
Nella forma italiana la commedia si fa più pesante e domina la consueta verbosità goldoniana. Una breve battuta come ''si l'on vous annonce, elle tremble'', è diluita così: " Quando vi sente o vi vede venire, ella cambia di colore e trema e vorrebbe nasconclersi ". A un laconico ''quel homme!'' risponde un pettegolo ''che uomo singolare che è mio fratello!'' La breve arguta scena dove il conte approfittando d’una leggera indisposizione di Eleonora si affretta a sospendere la famosa cena, perde ogni sapore nella prolissa veste della traduzione (a. III, III). A svelare sinceramente il suo cuore ad Araminta, a confessarle cioè come per assestarsi abbia bisogno della dote di sua figlia, il cavaliere sfila (nella traduzione) un lungo ben tornito discorso che prende tutta una pagina di stampa. |
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Messe a confronto le due commedie non si può non concludere - per la maggior agilità del dialogo e della forma - a favore della lezione originale. Il francese del G. non vuol esser quello di {{AutoreCitato|Boileau}} o di Molière, ma se non è la bella liscia strada maestra, non v’incespichi mai in certi aguzzi ciottoloni che farebbero vedere le stelle al meno pedante dei puristi. False eleganze, barbarismi e i più goffi e più buffi gallicismi (ella negligenta tutto, allumando, il marchese è incantato, la figlia è guadagnata, addirizzatevi a un libraio, ecc.) infiorano a ogni passo questa traduzione e non s’intende come potessero sfuggire al Goldoni che se non fu un precursore di padre Cesari e del marchese Puoti mandava in Italia ancora dopo il ’70 lettere, poesie e dediche che non mostrano avesse scordato a tal segno la lingua del suo paese. |
Messe a confronto le due commedie non si può non concludere - per la maggior agilità del dialogo e della forma - a favore della lezione originale. Il francese del G. non vuol esser quello di {{AutoreCitato|Boileau}} o di Molière, ma se non è la bella liscia strada maestra, non v’incespichi mai in certi aguzzi ciottoloni che farebbero vedere le stelle al meno pedante dei puristi. False eleganze, barbarismi e i più goffi e più buffi gallicismi (ella negligenta tutto, allumando, il marchese è incantato, la figlia è guadagnata, addirizzatevi a un libraio, ecc.) infiorano a ogni passo questa traduzione e non s’intende come potessero sfuggire al Goldoni che se non fu un precursore di padre Cesari e del marchese Puoti mandava in Italia ancora dopo il ’70 lettere, poesie e dediche che non mostrano avesse scordato a tal segno la lingua del suo paese. |