Tu che le risa improvvide e lo scoppio: differenze tra le versioni

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SONETTO XIV.
 
''Al NobìlNobil Uomo Ferdinando Toderìni,i
mandandogli nell'ultimo giorno di carnovale
alcuni versi della contessa Alarìa
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<poem>
 
Tu, che le risa improvvide e Iolo scoppio
Fuggì del Baccanal che assorda l'aria,
E nella cameretta solitaria
Bevi tranquillo il filosofic'oppio;
 
Queste, che ad aureo volumetto accoppio
Rime, o Fernando, d'armonia sì varia,
Che la vezzosa innamorata Alaria
Piangendo meditò sul colle doppio:,
Ricevi, amico: e se pietà conforme
Darle non sai, perdona a quella smania
Che di ragion la traviò dall'orme.
 
Non viene Amor per tenderti la pania,
Ma perché gode che in discrete forme