La massoneria e l'età delle rivoluzioni: differenze tra le versioni

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E’ un dato ormai acquisito dagli storici, che la Libera Muratoria non giocò mai un ruolo diretto, istituzionale, nelle contingenze di cui qui ci occupiamo. Il “lealismo” proclamato dagli Antichi Doveri orientò sempre, in generale, il comportamento collettivo dei Corpi Massonici, ancorché singole Logge si siano prestate a fungere da punti di aggregazione politica.
 
E’ un dato indubitabile che quest’ultimo fenomeno toccò in progressione alcune Officine della Massoneria francese, soprattutto a partire dagli anni ’40 dell’Ottocento. In Francia ebbe luogo un fenomeno strano: si formarono Logge “ideologiche” o quantomeno prevalentemente frequentate da seguaci di questo o di quell’orientamento politico (lo “spirito di corpo” muratorio catalizzò le energie, talora un po’ centrifughe, di repubblicani, socialisti, ecc.): peculiare versione del fenomeno inglese delle Logge professionali (a prevalenza o di esclusiva castrense, impiegatizia, artigianale, ecc.).
 
Dalla Francia l’impronta impegnata (o “storica”) di tali Logge - e di una organizzazione proiettata nella storia politica quale la Carboneria, che si manifestò oltralpe già alla fine del ‘700 - passò nel nostro Paese, e indusse Fratelli, oltre che profani, a sovrapporre idealmente l’Ordine al murattismo prima, a questo o quel filone risorgimentale poi (peraltro con notevoli approssimazioni: tra cavourismo, mazzinianesimo e garibaldinismo, solo quest’ultimo - per l’esplicito ed autorevole status massonico dell’ispiratore - era in linea di massima sgombro da pregiudiziali o sospetti nei confronti dell’Ordine).