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<small>CENSIMENTO DELL'AGRICOLTURA: RAGIONANDO SUI NUMERI</small>
 
'''Nelle campagne modenesi negli ultimi anni non si sono registrati acquisti di terra che da parte di coltivatori diretti. Acquisti realizzati spesso con denaro contante. Sono i coltivatori più bravi: come in tutte le agricolture del mondo sono gli uomini che guidano il trattore e che governano il bestiame alla mattina quelli che guadagnano, e che ampliano le aziende. Ma ci sono migliaia di coltivatori meno abili, non meno laboriosi, che soffrono in aziende troppo piccole, e non capiscono perché il grande proprietario che, oltre il fosso di confine, perde, ogni anno, decine di milioni, o il vecchio coltivatore che, settantenne, è costretto a affidare tutti i lavori al contoterzista, non cedano la terra a chi è pronto a pagare, onestamente e puntualmente, un affitto. Ma il vicino, grande proprietario o coltivatore, non affitta: teme di perdere la terra per sempre. Il giovane costretto a lasciare la campagna perché l’azienda del padre è troppo piccola non capisce: dovrebbe chiedere alla confederazione che lo rappresenta, qualunque ne sia l’ispirazione corresponsabile di quarant’anni di demagogia sulla concessione della terra, che gli strateghi agrari, comunisti o democristiani, hanno voluto si traducesse in espropriazione, chiudendo la strada del futuro agli eredi dei beneficiari del trionfo del populismo fondiario'''