Fermo e Lucia/Tomo Secondo/Cap IV: differenze tra le versioni

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{{Qualità|avz=75%|data=9 novembre 2008|arg=Romanzi}}{{Intestazione letteratura
|Nome e cognome dell'autore=Alessandro Manzoni
|Titolo=Fermo e Lucia
|Iniziale del titolo=F
|Nome della pagina principale=Fermo e Lucia
|Eventuale titolo della sezione o del capitolo=[[Fermo e Lucia/Tomo Secondo|Tomo Secondo]] - Capitolo Quarto
|Anno di pubblicazione=
|Secolo di pubblicazione=XIX secolo
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|URL della versione cartacea a fronte=
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{{Capitolo
 
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| NomePaginaCapitoloPrecedente = Fermo e Lucia/Tomo Secondo/Cap III
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| CapitoloSuccessivo = Capitolo V
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Appena cessati gl'inchini che dalla carrozza si dovevano fare in risposta alle riverenze delle suore che stavano sulla soglia a veder partire i signori, e la nuova sorella, appena messo in moto il cigolante carrozzone, Geltrude fu assalita da nuovi complimenti sul modo con cui si era portata, sul suo contegno, sull'ammirazione che aveva eccitato nelle monache, sul giubilo di queste per l'acquisto che facevano, e per conseguenza sulla felicità di che Geltrude avrebbe goduto in loro compagnia. Ma tutti gli elogi non furono per Geltrude. La Marchesa sbadigliando parlò con ammirazione della badessa: «Come s'è portata!» diss'ella «non mi aspettava tanto; ah! che contegno! aah! che dignità! aaah! che disinvoltura!»
 
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In queste agitazioni, in questo stato di guerra continua con se stessa, e con ogni cosa circostante ella passò i primi anni del chiostro, non senza qualche ritorno di divozione, e di regolarità temporaria, dal quale ricadeva ben presto nelle sue abitudini predominanti. Questa vita di noja e di contrasto era tanto penosa, che, senza forse esserne ben conscia a se stessa, ella si trovava disposta ad abbracciare qualunque distrazione, qualunque cangiamento di sensazioni fosse stato possibile. Ma la clausura, le grate, le regole, la facevano camminare con una regolarità esteriore; i suoi pensieri soltanto vagavano in piena licenza; ma non v'era una occasione per concedere impunemente, o con lusinga d'impunità una simile licenza alle sue azioni. Finalmente la sventura di Geltrude volle che l'occasione si presentasse; e Geltrude si portò in quella come era da temersi, e come diremo nel seguente capitolo.
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| CapitoloPrecedente = Capitolo III
 
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{{Fermo e Lucia - tomo II}}
| NomePaginaCapitoloSuccessivo = Fermo e Lucia/Tomo Secondo/Cap V
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