Pagina:D'Annunzio - La figlia di Iorio.djvu/117: differenze tra le versioni

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{{RigaIntestazione||''Atto II. Scena VI''|111|riga=si}}
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:la sua biada. Poi anche me
:la sua biada. Poi anche me
:raccattami fredda e sul basto
:raccattami fredda e sul basto
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:con le tue corde e mandami giù
:con le tue corde e mandami giù
:con l’asina innanzi al balivo
:con l’asina innanzi al balivo
:dicendo:«Ecco la svergognata
:dicendo:“Ecco la svergognata
:sortiera!» E m’ardano il corpo,
:sortiera! E m’ardano il corpo,
:e vengan le tue donne a guardare
:e vengan le tue donne a guardare
:e si rallegrino. Forse
:e si rallegrino. Forse
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:per trarne fuora il mio cuore.
:per trarne fuora il mio cuore.


(Lazaro, alla prima incitazione, avrà raccattata la sacca dei semplici e scrutata. La gitterà dietro a sé con diffidenza e dispregio).
Lazaro, alla prima incitazione, avrà raccattata la sacca dei semplici e scrutata. La gitterà dietro a sé con diffidenza e dispregio.


;Lazaro
;Lazaro
:Ah, ah, tu mi vuoi tendere un laccio.
:{{capolettera|[[File:D'Annunzio - La figlia di Iorio a.jpg|50px|{{uc:a}}]]|3=.1em}}h, ah, tu mi vuoi tendere un laccio.
:Chi sa a che agguato mi tiri.
:Chi sa a che agguato mi tiri.
:Nella voce ti sento l’insidia.
:Nella voce ti sento l’insidia.
:Ma io ti prenderò nel mio cappio.
:Ma io ti prenderò nel mio cappio.
:(Egli farà un cappio alla sua corda).
:Egli farà un cappio alla sua corda.
:Né morta né fredda ti vuole
:Né morta né fredda ti vuole
:Lazaro, per la Dio grazia!
:Lazaro, per la Dio grazia!